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Yamaha R125 2023 TEST: divertente è dire poco [VIDEO]

- Siamo stati invitati da Yamaha a provare la nuova R125 a Barcellona. L'abbiamo guidata sia in strada che tra i cordoli, sorrisetto sotto il casco assicurato. Ecco com'è andata

La storia delle 125 si divide un po' come la linea del tempo che ci hanno insegnato da piccoli a scuola. Noi che siamo dei patiti di qualsiasi cosa che bruci benzina, abbia un motore e vada su due ruote possiamo divederla secondo questi due criteri: Avanti due tempi e dopo due tempi. Oggi parliamo di una 125 blu, quattro tempi, con i semimanubri ed un DNA da vera sportiva, la Yamaha R125.

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Nel 2008 Yamaha ha presentato la prima R125. Aveva il design e la tecnologia di una vera Supersport ed il suo compito era quello di esaudire i sogni dei sedicenni. Ha stabilito nuovi standard per prestazioni esaltanti, agilità di guida e stile aggressivo. Questa moto, leader della categoria, ha ottenuto un enorme successo dal primo giorno fino ad oggi.

Negli ultimi 15 anni lo sviluppo non si è affatto fermato. Progettata appositamente per piloti Supersport giovani e intransigenti, la R125 continua la sua corsa in pista, ed alla quarta generazione continua a stupire e far emozionare chi la guida, compresi i più grandi.

Com'è fatta

La R125 è caratterizzata da un design accattivante e completamente nuovo, che evidenzia il suo status di Supersport entry e richiama le linee delle sorelle maggiori della R-series. Nuovo il faro LED bifunzionale.

Grazie alle dimensioni ultracompatte è stato possibile costruire un cupolino aerodinamico con luci di posizione a LED ispirate alla R7. Il muso è più aggressivo, la nuova carena e le cover serbatoio ridisegnate donano alla R125 un aspetto radicale di "big-bike". Due le colorazioni disponibili: Icon Blue e Tech Black.

Nuova anche la strumentazione TFT da 5 pollici, dove sono disponibili due diversi temi, Street per quando si va in strada oppure Track, quando pensiamo al cronometro. Il tema "Street" include un tachimetro digitale centrale e un contagiri a barre. Il tema "Track" è un layout mirato alla performance con un cronometro centrale con una memoria di 25 giri situato sotto un contagiri a barre che forniscono al pilota informazioni importanti mentre si trova sul circuito di gara. Sullo schermo appaiono le diciture VVA, TCS e QS, ma di questo ne parliamo dopo.

Implementata anche la connettività, connettendo il proprio smartphone - grazie all'applicazione MyRide di Yamaha - alla R125 sarà possibile vedere le notifiche delle chiamate in arrivo e i messaggi, tramite l'app si potranno monitorare i parametri più importanti della moto. Si può accedere anche ad altre informazioni tra cui lo stato della batteria dello smartphone e, in caso di problemi tecnici con la R125, il sistema può avvisare il concessionario Yamaha o un qualsiasi altro contatto designato dal possessore della moto.

Un pacchetto completo

La R125 è all'avanguardia anche sul comparto elettronico. Disponibile, e disinseribile, il Traction Control. Gli ingegneri hanno ben pensato di predisporre questo piccolo mostriciattolo al cambio elettronico, optional, che, piccolo spoiler, abbiamo provato in pista. 

Già che ci siamo parliamo del motore: il 125 cc raffreddato a liquido è dotato della tecnologia VVA (Variable Valves Actuation, si attiva a 7.200 giri, migliora notevolmente la coppia) ed ha prestazioni al vertice della categoria. La R125 sfiora il limite massimo imposto dalla legge italiana fermandosi poco prima del muro dei 15 cavalli, che vengono erogati a 10.000 giri/min. La coppia dichiarata è pari a 11,5 Nm a 8.000 giri/min. 

Ad accompagnare questo bel motore non può assultamente mancare una ciclistica affilata come un rasoio. Il telaio è un Deltabox mentre il forcellone posteriore è in alluminio con leveraggio progressivo. Davanti troviamo una forcella a steli rovesciati KYB con un diametro di 41 mm ed un'escursione di 130 mm. Al posteriore invece un ammortizzatore con escursione di 110 mm.

A frenare ci pensa una pinza ad attacco radiale all'anteriore che morde un disco da 292 mm. Al posteriore troviamo un disco, come al solito, più piccolo, da 220 mm. Il peso dichiarato da Yamaha è di 144 kg in ordine di marcia ed il serbatoio è da 11 litri, è veramente leggera! 

Questo ricco equipaggiamento porta il prezzo della R125 a 5.799 euro. Lunghissima la lista di accessori con cui personalizzare e rendere unica la proria R. Leve regolabili, pedane, scarico Akrapovic e molto, molto altro ancora.

 

Come va

Sulla carta la ricetta sembra quella giusta ed infatti così è. Agile, fulminea nei cambi di direzione e stabile alle alte velocità. Il prodotto è ben riuscito ed è destinato a chi ama guidare e magari a chi vuole iniziare ad approcciarsi al mondo della pista.

Su strada la piccola R si lascia guidare in modo molto semplice e porta a spasso il proprietario facendolo spendere anche poco in benzina. Il consumo medio è di solamente 2,1 litri per 100 km. Si sente che però scalpita, lei vuole correre, e per farlo però bisogna andare in pista.

Già vi vedo e vi sento, ma mettete da parte i pregiudizi, sicuramente le iconiche due tempi avevano un'accelerazione brutale ed era necessario reggersi forte, ma vi assicuriamo che la R125 è in grado di emozionare, e non poco... In pista si tirano tutte le marce a limitatore, che entra a 11 mila giri al minuto, e quelli che vanno forte frenano anche poco. Divertimento assicurato!

A completare il pacchetto una coppia di cerchi da 17 pollici, su cui monta all'anteriore uno pneumatico da 100/80, mentre dietro troviamo un 140/70, misure importanti per un 125.

La R quindi fa sorridere, un prodotto accattivante e soprattutto che insegna veramente a stare in sella, che tra l'altro, è alta 820 mm da terra, altezza non impegnativa anche per le stature minute.

Pregi e difetti

  • Ergonomia
  • Motore
  • Dotazione
  • Rotella comandi poco precisa

Abbiamo utilizzato

Giacca: Alpinestars

Guanti: Mtech

Tuta: Mtech

Casco: Caberg

Pantaloni: Carburo

Stivali: Eleveit

Scarpe: Eleveit

  • Vintagetech
    Vintagetech, Torino (TO)

    Che rimpianto dei 125 due tempi... Ciclistiche talmente buone che le utilizzavamo anche per la Supermono. E i bei tempi della Sport Production, dove giovani piloti e tecnici crescevano ben formati. Peccato per le teste calde che hanno fatto troppi incidenti in strada. Sperando che queste nuove smuovano qualcosa. Ragazzi, mollate stí telefoni... O al limite utilizzateli per iscrivervi ad un buon corso di guida sicura.
  • Thunder8568
    Thunder8568, Lipari (ME)

    "Stabile alle alte velocità"...
    Ovvero poco più di 100 km/h?
    Mi domando a che cosa le serve la carenatura, se non per fini estetici.
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