SBK 2022. GP d'Italia, Alvaro Bautista vince Gara2 a Misano
Bautista conferma lo strapotere Ducati sulla pista del Misano World Circuit e si impone anche in Gara2. Lo spagnolo ha preso parte alle scaramucce iniziali con i “soliti” Razgatlioglu e Rea, ai quali si è aggiunto anche il padrone di casa Michael Ruben Rinaldi, ma senza commettere errori e, sfruttando nel miglior modo possibile la sua V4, prima si è portato alle spalle del turco della Yamaha ed al settimo giro si è portato in testa.
Con la pista libera davanti a sé lo spagnolo della Ducati ha iniziato a martellare sull'1’34 e si è capito subito che per i suoi avversari si stava spegnendo la luce. Mentre Rea, che ha sbagliato la scelta della gomma posteriore, cedeva anche a Rinaldi, Toprak stringeva i denti e cercava di tenere la ruota del fuggitivo numero 19. Però, mentre la sua Yamaha scivolava, la Panigale di Bautista sembrava correre su di un binario ed al quindicesimo passaggio anche il campione del mondo 2021 ha dovuto alzare bandiera bianca.
In una gara di soli dieci giri come è la Superpole Race un Razgatlioglu particolarmente motivato ha potuto avere la meglio sul binomio Bautista-Ducati, ma sulla distanza di 21 giri qui a Misano nessuno può tenere il ritmo dello spagnolo e della quattro cilindri bolognese.
Rinaldi si conferma velocissimo in riva all’Adriatico e sale per la seconda volta sul terzo gradino del podio. Lo sconfitto è certamente Rea che per la seconda volta in questa stagione (la prima a causa della caduta di Assen) non sale sul podio.
La classifica inizia a sorridere a Bautista che ora vanta 33 punti nei confronti di Jonny e ben 79 su Razgatlioglu.
Quando le posizioni di testa si sono cristallizzate, l’attenzione degli spettatori (accorsi in buon numero a Misano, 65mila nei tre giorni) è stata attratta dal gruppetto degli inseguitori dove ha prevalso Iker Lecuona, che ha preceduto Andrea Locatelli, Axel Bassani e Alex Lowes che avrebbe potuto fare meglio se non avesse dovuto effettuare un long lap penalty per aver superato per due volte i limiti della pista.
Scott Redding e Loris Baz portano la BMW al nono e decimo posto, mentre alle loro spalle i due “convalescenti” Philipp Oettl e Roberto Tamburini stupiscono ancora una volta, ottenendo l’undicesima e la dodicesima posizione. Chiudono la zona punti Luca Bernardi con al V4 del Barni Racing Team, Eugene Laverty e Ilya Mykhalchyk.
Non hanno tagliato il traguardo Xavi Vierge, caduto dopo un sospetto contatto con Bassani, Garrett Geloff, caduto da solo, Syahrin, Delbianco e Ruiu per problemi tecnici.
Con un prodotto valido e un investimento adeguato si potrebbe fare sviluppo e crescere qualche pilota del vivaio vicino magari a una vecchia volpe.
Ducati, Yamaha e Honda sono lì come esempio lampante.
Bautista lo sa e imposta le gare in modo prudente e conservativo, senza mai azzardare più di tanto.
Sa bene che nessuno gli perdonerebbe una nuova sconfitta in un campionato teoricamente già vinto.