SBK 2025. Lo sfogo di Toprak Razgatlioglu: “La SBK è diventata una Ducati Cup”
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Al contrario di quanto fa di solito, Toprak Razgatlioglu non si è presentato in sala stampa domenica pomeriggio al termine di Gara 2. Dopo due gare nelle quali non ha collezionato nemmeno un punto il campione del mondo ha preferito non confrontarsi con i giornalisti, ma rilasciare una video intervista riportata dal sito del WorldSBK.
Ecco il testo:
“Nella Superpole Race ho avuto un problema ai freni e sono arrivato lungo in una staccata. Per fortuna nessuno si è fatto male. In Gara 2 abbiamo deciso di tornare all’assetto di ieri quando la moto aveva più grip. Purtroppo abbiamo avuto un problema tecnico che mi ha impedito di concludere la gara.
Il primo round non è mai facile per me e nemmeno questo lo è stato, ma preferisco focalizzarmi sulle prossime gare, quando torneremo a correre in Europa e dovrò nuovamente lottare con le Ducati, perché questo campionato è una Ducati Cup. Abbiamo un mese per prepararci e tornare competitivi. Svolgeremo due giornate di test a Portimao e ne abbiamo proprio bisogno perché non siamo certo al 100% e dobbiamo migliorare la nostra moto. Saranno due giornate molto importanti per me. Le Ducati sono sempre molto veloci qui a Phillip Island, lo so bene. Anche lo scorso anno aveva vinto Bulega e non sono certo sorpreso per le sue vittorie. Anche Bautista qui è stato veloce, ma il vero problema è che ora tutte le Ducati sono davanti e questo non è normale. Spero che non si continui così perché nessuno si diverte e se le cose non cambieranno penso che non continuerò a correre in questo campionato. Faccio i miei complimenti a Bulega che ha fatto un weekend incredibile. Congratulazioni a lui e a tutte le Ducati”.
Come mai Toprak si è lasciato andare a dichiarazioni così forti? Cosa si nasconde dietro al suo malcontento e quali i motivi scatenanti?
Al di là del fatto che al turco non piace perdere (e in Australia ha preso punti solo in Gara 1), anche se nessuno della BMW lo dice apertamente, il malcontento non solo del campione del mondo ma di tutto il team della casa tedesca deriva dalla famosa diatriba legata al divieto di poter continuare a utilizzare il telaio 2024 sulla M1000RR 2025. Il regolamento parlava chiaro e permetteva a chi aveva avuto delle super concessioni di utilizzarle anche nell’anno successivo. Era una regola creata per permettere ad aziende come la Honda di proseguire nel lavoro di sviluppo della propria moto, ma che si è rivelata assurda se applicata alla moto campione del mondo. L’azienda bavarese però non discute tanto sui motivi che hanno portato alla modifica al regolamento, bensì sul fatto che la comunicazione di non poter più utilizzare il telaio 2024 gli sia arrivata circa un mese prima dell’inizio del campionato. “Non abbiamo avuto il tempo materiale per correre ai ripari” questo il parere dei tecnici tedeschi. Non si può dire che non abbiano ragione, ma appare soprattutto indiscutibile che in un mondiale per moto derivate dalla serie le regole debbano essere certe e durature. Le aziende non possono investire milioni di euro senza avere la certezza di poter sfruttare nel tempo il proprio investimento e ricordiamo che negli ultimi anni nessuno ha investito quanto la BMW, che ha prodotto cinque diversi modelli in sei anni.
Tutto ciò premesso le dichiarazioni di Razgatlioglu sono comunque apparse assurde e fuori luogo,
Il suo sfogo è la naturale prosecuzione di una lamentela iniziata subito dopo i test ufficiali, quando ha affermato che “la Ducati è brava a cambiare le regole” ed è proseguita nelle interviste post Gara1, quando si è scherzosamente rivolto alla telecamera della Dorna dicendo con un sorriso che “se le regole non cambiano io non potrò più essere competitivo”. Ma le cose stanno davvero così?
Analizziamo i fatti. È innegabile che il tempo a disposizione della casa tedesca sia stato poco, ma è anche vero che a complicare le cose ci si siano messi prima l’infortunio al dito di Razgatlioglu e successivamente il meteo, con la pioggia che ha consentito alla squadra ufficiale BMW un solo giorno di prove, nelle quali comunque il turco ha fatto segnare il miglior tempo.
L’attuale scarsa competitività della nuova M1000RR è emersa prepotentemente solo in Australia, a causa di problemi che però non sono legati soltanto al nuovo telaio.
Lunedì mattina nel suo primo giro di test ufficiali, Razgatlioglu è stato catapultato in aria da un problema elettronico (sembra che il traction control non abbia funzionato), nella Superpole Race sono stati i freni a tradire il campione del mondo che solo per un miracolo non ha travolto Iannone e Bulega. Infine il ritiro in Gara 2 che ha scatenato l’ira del pilota turco che con un pugno ha spaccato il cupolino, sembra sia stato causato da un problema elettrico ma comunque non certo dal telaio. Toprak auspica che le regole cambino, ma a quali regole si riferisce? Forse con il vecchio telaio il suo feeling con la moto sarebbe stato migliore, ma questo non avrebbe evitato i problemi che il funambolo turco ha dovuto affrontare e che gli sono costati due zeri in classifica.
E veniamo alla Ducati. L’affermazione che sia stata la Ducati ad imporre la modifica al regolamento è tutta da provare e di fatto nessuna nuova regola ha favorito le moto di Borgo Panigale, che sono le stesse della passata stagione, in attesa della nuova Panigale V4 che sarà in pista solo nel 2026. Se ci sono 8 Ducati in griglia è perché 5 team privati hanno deciso di acquistarne 6 e la casa italiana gliele ha messe a disposizione. Al contrario la BMW ha deciso di schierare solamente le due moto ufficiali. Infine quando Toprak afferma che a nessuno piace vedere vincere una sola moto dimentica che nel 2024 lui stesso con la BMW ha vinto 13 gare consecutivamente. Un record, una cosa mai successa in precedenza in SBK.
Per quanto riguarda i risultati delle prime tre gare abbiamo sempre sostenuto che con un anno in più di esperienza Bulega (per il quale la pista di Phillip Island è quella favorita) sarebbe stato uno dei più seri pretendenti al titolo 2025, ma va anche detto che da sempre le gare in Australia fanno storia a sé, sia perché si disputano ad inizio stagione, quando molte moto sono ancora da sviluppare, e sia per le particolari condizioni del tracciato. Quest’anno inoltre il flag to flag ha costretto i piloti a disputare in pratica 5 Superpole Race mentre in Europa si tornerà alle gare da 20 e più giri, nelle quali la gestione delle gomme e la costanza di rendimento torneranno ad essere fattori determinanti.
Aspettiamo quindi a trarre considerazioni che tra qualche gara potrebbero essere smentite, ed aspettiamo che i tecnici della casa bavarese proseguano nello sviluppo della loro nuova M1000RR.
E poi se proprio il pilota turco se ne volesse andare ricordiamoci che il mondiale SBK esiste dal 1988 e che continuerà ad esistere anche senza di lui. Se poi la sua intenzione fosse quella (più volte annunciata) di lasciare la SBK per la MotoGP forse potrebbe cadere dalla padella alla brace, perché in quel campionato le Ducati sono comunque sei e sono le moto da battere.