Motomondiale

MotoGP: Suzuki e il sostituto di Brivio. Italia o Giappone?

- Si susseguono le voci relative al sostituto di Davide Brivio nel ruolo di coordinatore del team MotoGP. Perché girano certi nomi e perché, con ogni probabilità, non saranno loro
MotoGP: Suzuki e il sostituto di Brivio. Italia o Giappone?

L’addio a Suzuki da parte di Davide Brivio è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno. La partenza del Team Manager verso i lidi della Formula 1 - dopo aver riportato ad Hamamatsu il titolo iridato dopo vent’anni, il primo dell’era MotoGP, a soli cinque anni dall’avvio del nuovo progetto con la GSX-RR - pur se sotto il segno della massima serenità, lascia naturalmente un vuoto all’interno di un team che, agli occhi degli osservatori esterni, rappresenta un esempio di armonia ed equilibrio nel paddock.

Valori sicuramente ottenuti grazie al lavoro di “cucina” di Brivio, che ha creato e amalgamato un gruppo capace di lavorare senza (apparenti) tensioni e di armonizzare anche l’inevitabile rivalità fra due piloti molto vicini nell’età e nelle ambizioni come Alex Rins e Joan Mir. Insomma, una squadra per cui molti - piloti ma anche tecnici e personale di supporto - lavorerebbe molto volentieri.

Viene naturale immaginarsi una febbrile ricerca di un sostituto, di una figura dotata dell’esperienza e delle competenze necessarie per proseguire nel lavoro di Davide Brivio, perché il vuoto da colmare - soprattutto nell’ottica di un titolo iridato da difendere - appare davvero importante.

E quindi, inevitabilmente, è iniziata la girandola di nomi e ipotesi, dalle più pragmatiche alle più fantasiose; fra i nostri lettori, in tanti hanno suggerito nei commenti il nome del nostro Ingegner Bernardelle, che però - con tutto il rispetto per le competenze dell’Ing - è una figura più tecnica di quanto non fosse Brivio, è uscito il nome di Livio Suppo, è stato fatto anche quello di Kevin Schwantz, e addirittura qualcuno ha parlato di Paolo Ciabatti. Ipotesi che sembra davvero eccessiva, anche se, pensandoci, lo stesso avremmo detto qualche settimana fa del passaggio di Brivio alla Formula 1.

Il nostro Zam, nell’ultimo DopoGP dedicato al confronto imminente (e impossibile) fra MotoGP, Superbike e sportive di serie che andrà in scena nei test SBK a Jerez de la Prontera, ha dato lo spunto più interessante: e se non venisse sostituito, almeno a breve?

Il punto di Giovanni è semplice ed estremamente pragmatico: la squadra è di fatto “congelata” per due anni, con tutti i contratti firmati, ed è in grado di andare avanti in maniera più o meno autonoma. Le persone più operative sono ormai formate, la macchina, per così dire, è ben oliata. Alla guida della squadra ci sono due figure di grande concretezza e intelligenza come il project leader Shinichi Sahara e il responsabile tecnico Ken Kawauchi, sicuramente più che autonomi nel procedere nelle loro funzioni; il ruolo di Brivio potrebbe venire ricoperto - ad interim, s’intende - dal primo, o comunque da un altra figura di Suzuki Racing, che si limiterebbe nell’immediato a coordinare gli aspetti più operativi.

Se mai, viene da pensare, potrebbe servire qualcuno più vicino ai piloti, che li assista tanto da un punto di vista tecnico/sportivo che psicologico: una figura vicina a quella di Vittoriano Guareschi (peraltro già citato) negli ultimi tempi di Ducati MotoGP - per affinità rispetto al percorso di Vitto, verrebbe da pensare a Sylvain Guintoli, che avrebbe sicuramente la sensibilità e la competenza per affiancare al lavoro di collaudatore il ruolo di… pilot manager. A quel punto però, vista la nazionalità di Mir e Rins, perché allora non pensare a uno spagnolo, culturalmente e linguisticamente più affine ai due?

Ma ripetiamo, l’impressione è che in Suzuki non abbiano fretta di sostituire Davide Brivio. Non perché non fosse importante nell’economia del team, quanto perché potrebbe aver fatto il suo lavoro tanto bene da non far pesare - a breve termine, s’intende - la sua assenza. Ma come potete ben immaginare, la cosa finirà con l’annuncio di Paolo Ciabatti nuovo team manager Suzuki. E noi negheremo di aver mai scritto l’articolo che state leggendo…

  • Fortysix
    Fortysix, Roma (RM)

    alé Edo!

    certo che però lo Zio Davide un po' gli mancherà ai suoi due novelli campioncini...

    Credo che sia Mir che Rins abbiano imparato molto da Brivio, soprattutto in termini di approccio razionale alle gare e in cultura del "fare". Sicuramente sono cresciuti umanamente e sportivamente, ed in questo l'apporto dello Zio sarà stato straordinario.

    Ora sarebbe il momento perfetto per restituire a Suzuki anche un minimo di gloria, vivacità e maggiore visibilità. Insomma sarebbe bello se i tifosi del marchio potessero tornare a sentirsi protagonisti come i Ducatisti o gli Hondisti (per esempio). In fondo nel 2020 Suzuki ha festeggiato il centenario e scusa se è poco...

    E poi sti due ragazzi dopo tanto lavoro a testa bassa, avrebbero bisogno anche di qualcuno che li aiuti ad alleggerire il tutto magari condendolo con un pizzico di follia. Follia, che quando parliamo di campioni con la C maiuscola, non dovrebbe mai mancare...

    Come giustamente fai notare, Davide Brivio potrebbe aver fatto il suo lavoro tanto bene da non far pesare - a breve termine - la sua assenza.

    E allora perché non affiancare ai due "ragazzi" un ***mito*** che faccia da grande motivatore e che oltretutto aiuti Suzuki a rientrare nell'immaginario di quegli appassionati che qualche anno fa sono rimasti orfani di uno dei marchi sportivi più rappresentativi del motociclismo da corsa?

    ahahahah la ciliegina me la sono tenuta alla fine... spero si sia capito che stavo parlando del forse più grande della storia recente del Motociclismo... un certo:

    *******KEVIN SCHWANTZ*******

    Ciao!



    p.s. e se lo chiedessimo a Mir e Rins? chissà cosa risponderebbero.
    Domanda: "chi vorresti come team manager?"
  • Stefano.Bertuccioli
    Stefano.Bertuccioli, Ceranesi (GE)

    Penso che la figura più indicata per sostituire Brivio sia quella di Suppo, unico vero Manager capace. Affidare la guida di un team ad un tecnico o la sciare troppo potere decisionale sul piano gestionale e sportivo ad un tecnico porta a dei disastri come quelli in casa Ducati. I tecnici devono fare i tecnici, ad ognuno il suo compito.
Inserisci il tuo commento