Interviste Eicma 2018

MV Brutale Serie Oro, Suzuki Katana e i rispettivi designer Morton e Frascoli

- Un interessante confronto fra Adrian Morton, a capo del design di MV Agusta e a Eicma con Brutale 1000 Serie Oro e Superveloce 800, e Rodolfo Frascoli (sua l’ultima Suzuki Katana), a proposito del mestiere di designer motociclistico e di come questo sta evolvendo

Il Salone di Milano, al pari delle maggiori rassegne di settore, e l’occasione per vedere lo stato dell’arte tecnico della moto, ma anche del suo design.

Anzi è proprio quest’ultimo aspetto forse il più importante quando si tratta di vedere dal vivo una novità
E a Eicma 2018 non sono mancati i modelli nuovi e anche i concept che hanno messo in mostra estetiche molto interessanti.
Fra le moto più ammirate ci sono sicuramente la MV Agusta Brutale 1000 Serie Oro e la Suzuki Katana. Prendendo lo spunto da queste novità abbiamo coinvolto chi le ha disegnate, per parlare del mestiere di designer di moto al giorno d’oggi.

Adrian Morton nel 1995 si è laureato in design industriale al prestigioso Royal College of Art di Londra. Poco dopo è approdato alla CRC di Massimo Tamburini, all’epoca della prima MV F4, ma dopo un anno e mezzo si è spostato a Pesaro, alla Benelli dell'era Merloni, dove ha disegnato la Tornado 900 e la futuristica TnT.
Passati sette anni Adrian è ritornato alla CRC per raccogliere l’eredità di Tamburini, mettendo mano al restyling della Brutale a quattro cilindri, della nuova F4 e poi della F3 675 a tre cilindri. Portano la sua firma anche la Rivale e la Dragster, tant'è che l’inglese trapiantato a Rimini è ormai da anni il responsabile del centro stile di MV Agusta. A Eicma due modelli portano la sua firma, la ricordata nuova Brutale 1000 e l’inedita Superveloce 800.

 

La MV Superveloce in versione concept
La MV Superveloce in versione concept

 

Rodolfo Frascoli ha iniziato il mestiere di designer nel 1985 a fianco di un altro maestro del settore, il compianto Luciano Marabese. Dal 1997 al 2010 è stato direttore del centro di progettazione di Marabese Design, mettendosi in proprio nel 2010 fondando la Frascoli Design, e offrendo consulenze a importanti marchi del mondo delle "due ruote".

Negli ultimi 25 anni Frascoli è stato autore di modelli significativi, come ad esempio le Moto Guzzi Griso, Breva, Norge e Stelvio, gli scooter Gilera Nexus, Ice e Dna, la Vespa Granturismo, le Moto Morini Corsaro, Granpasso e Scrambler, le Aprilia Pegaso 650, RX e SX 50, la Yamaha Tcross, le Triumph Speed Triple, Tiger 1050 e Tramontana, la VR46 Mya e, ultima in ordine di tempo, la Suzuki Katana.

 

La Suzuki Katana 1000 presentata a Colonia e poi a Milano
La Suzuki Katana 1000 presentata a Colonia e poi a Milano
  • mauromoto
    mauromoto, Treppo Grande (UD)

    Tanto per cambiare, e non lasciare solamente commenti riguardanti lo stile innovativo che poi lascia il tempo che trova, cambiando ogni sei mesi. Domanderei a questi stilisti se sono mai stati possessori di una di queste moto,
    e se per caso non hanno mai avuto bisogno di un tagliando, magari solo del cambio candele, oppure di un filtro olio.
    Costo ricambi! ridicolo e irrisorio. Mano d'opera! un mutuo in banca solo per arrivare ad una semplice sostituzione dovuta alla complessità dell'insieme.
    Purtroppo, clienti che non capiscono nulla di razionalità, abbondano nei saloni.
  • mario.bianchi1055
    mario.bianchi1055, Verbania (VB)

    Il progetto Katana è stato sviluppato su una base nota, esistente ed immutabile, la Suzuki GSX S 1000 F, nel rispetto di vincoli produttivi immodificabili. Non è stato possibile modificare e ridisegnare il telaio, variando la distribuzione dei pesi e l’assetto sport toured.

    Questa Katana resta di fatto una sport toured e non una grintosa, compatta hyper sport semicarenata con semimanubri e assetto rake con peso spostato in avanti come tutti si aspettavano.

    Partendo dalla base Suzuki GSX R 1000 R il risultato sarebbe stato quello desiderato.

    Diverso partire da un foglio bianco con libertà di progettazione, definendo un progetto ingegneristico integrato al design come ha potuto fare Morton, utilizzando telai ed assetti decisamente più sportivi.

    Queste Cagiva MV presentano sovente tocchi originali anche se di forzato manierismo a confronto delle essenziali, classiche, plurivittoriose e leggendarie MV Agusta prodotte a Cascina Costa, Meccanica Verghera, frazione di Samarate, dal Conte Domenico Agusta, progettate dagli ingegneri Piero Remor prima, Giuseppe Bocchi dopo con abili telaisti sotto la supervisione di Arturo Magni.

    Uno stile di classica sportività che a distanza di cinquant’anni fa ancora proseliti, lo dimostrano il successo mondiale e i tempi di attesa per i capolavori prodotti nell’atelier Magni di Samarate, diretto dai figlioli dell’Arturo, in grado di realizzare qualsivoglia replica da corsa. Artisti delle corse.
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