La moto di Tim Gajser come non l’avete mai vista [VIDEO]
Campionato del mondo MXGP 2024. Round 10, Maggiora, Italia - La tappa italiana per noi ha sempre un significato speciale, ci fa venire sempre un po’ quella pelle d’oca bella, piacevole. Questa volta però ce l’ha anche lasciata. L’idea ci è venuta qualche mese fa e allora via, email e telefonate per chiedere dapprima la disponibilità e poi come organizzare il tutto.
Perché vi dico che ci ha lasciato la pelle d’oca? Perché non capita tutti i giorni, anzi, di poter entrare all’interno di una struttura marchiata HRC, e se questa struttura è poi l’officina dove vengono sistemate le moto durante il weekend di gara… ecco forse accedere all’Area 51 è cosa meno difficile.
Durante il Venerdì di Maggiora abbiamo avuto per un’ora l’onore di poter entrare all’interno, proprio, dell’ officina mobile di Honda HRC. Ad aspettarci, oltre ai meccanici ed ai tecnici giapponesi, non poteva mancare Giacomo Gariboldi, proprietario del team e figura a cui Honda ha fatto affidamento per tornare a vincere nel mondiale MX. E i risultati, oltre a parlare chiaro, gli danno ragione, in 11 anni 5 titoli mondiali. Ogni parola in più sarebbe superflua. Giacomo è stato gentilissimo e oltre a spiegarci, nel dettaglio, tutte le soluzioni tecniche presenti sulla moto ci ha anche raccontato delle sviluppo effettuato durante i mesi invernali e che tuttora continua anche durante i weekend di gara.
Titanio, carbonio, alluminio, pezzi ricavati dal pieno, showa ufficiali, cavi, tantissimi cavi, la moto di Tim è un tripudio di materiali nobili e tecnologia. Ovunque caschi l’occhio si rimane affascinati dalla cura con cui la CRF450R ufficiale viene assemblata. Vederla poi sfrecciare e trionfare in pista nei due giorni successivi ci ha fatto capire che lo sviluppo fatto durante test invernali ha dato i suoi frutti.
In pista la grande differenza è visibile tra le moto ufficiali e quelle private ma, a sua volta, questa Honda si differenzia tra le moto factory. Va tremendamente bene. Rimane ferma in discesa tra le buche, non salta e rimbalza in salita ma soprattutto ha una trazione fuori dal comune. Non si impenna in partenza, anzi, parte a fionda e rimane sollevata solo 5 o 6 centimetri da terra, non si scompone in uscita di curva, nemmeno nelle situazioni più difficili, come la curva in contropendenza dopo il salto del ristorante di Maggiora. L’ho guardata tutta la manche, estasiato da quanto andasse bene, sembrava quasi di vedere una polistil, le ruote erano come incollate a terra. Che tutti quei cablaggi presenti possano nascondere dei sensori per una sorta di piattaforma inerziale, o una cosa simile, con anti impennata e anti imbardata?
Forse è da pazzi pensarlo ma, per quanto funzionasse bene quella Honda, è lecito chiederselo e poi parliamo di Honda, con tutto il background accumulato negli anni in MotoGP, mettere una piattaforma inerziale su una moto da cross… non sarà di certo un gioco da ragazzi ma nemmeno una cosa impensabile.
E mentre noi rimaniamo con questo dubbio, senza risposta, che poi è anche bello così, poter fantasticare, vi assicuriamo che al momento la moto migliore del paddock è lei, e con un Tim Gajser in forma come a Maggiora per gli avversari sarà davvero dura batterli.
Bel servizio, bravi!