Harley-Davidson Sportster. Tutte le nostre prove
È uno dei modelli più longevi dell'intera produzione mondiale: la Harley-Davidson Sportster è apparsa nel listino della Casa di Milwaukee nel 1957, anche se le sue origini hanno radici nel secondo dopoguerra, quando ci si accorse che le piccole e veloci moto inglesi stavano offuscando i successi sportivi e commerciali delle moto americane. Triumph, BSA e Norton, pur dotate di motori di cilindrata più contenuta rispetto alle Harley dell'epoca, sviluppavano prestazioni superiori e il pericolo che spazzassero via la concorrenza era concreto.
Era necessario reagire con moto più piccole e prestazionali: Harley iniziò a produrre la K di 750 cc e successivamente la KK, per arrivare nel 1957 a presentare la Sportster XL 883 col motore Ironhead a valvole in testa: da lì in poi il mito della Sporty (come viene chiamata amichevolmente) non smette di percorrere le strade di tutto il mondo, evolvendosi, sdoppiando la cilindrata in modelli di 1000, 1100 e 1200 cc e ramificando la propria genia in decine di versioni e varianti restando però fedele a due simboli: il raffreddamento ad aria e il serbatoio peanut.
Fino a quando, l'anno scorso, la rivoluzione del nuovo piano di rilancio Hardwire ha contribuito a cambiare le carte in tavola: la Sportster non sarà più venduta in Europa anche a causa delle norme Euro 5 che avrebbero richiesto un aggiornamento importante del motore Evolution a V di 45 gradi che equipaggia fin dal 1986 – ma costantemente evoluto – le Sportster. Il modello continua però la sua corsa negli Stati Uniti, mentre si annuncia una nuova Custom dotata del raffinato motore Revolution Max di 1250 cc e raffreddato a liquido che potrebbe, condizionale obbligatorio, anche continuare ad alimentare il mito della Sporty.
Non sappiamo quindi se una nuova Sportster possa veramente fare capolino nel 2022 e dare seguito a pietre miliari come la 883, la XLCR 1000, la XR 1200, la Iron o la Roadster, ma in questa rassegna vi proponiamo una selezione delle nostre prove e degli articoli della storia recente della Sportster, buona lettura!
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È in giro da cent'anni. Ma non è cambiata cento volte.
Ha due cilindri e un carburatore e poche valvole e pochi pezzi per restare una motocicletta per durare nel tempo.
C‘é un motore che vibra e vive. Che è vero.
Che non divide nulla con la tecnologia spaziale.
C'e ancora qualcuno che misura la leggenda in secoli e non in secondi. C‘é un sistema di essere felici a 30 all'ora.
C‘é un modo di andare in motocicletta senza sfidare il mondo intero. Ci sono spazi che vale la pena ancora di vedere al rallentatore senza record casello-casello.
Senza duecentosettantaallora.
Senza spaccare una gomma in mille kilometri.
C‘é un una motocicletta che non batterà limiti di accelerazione. Che ha sconfitto tutti gli attacchi. Una motocicletta tanto imitata. Che e' rimasta se stessa.
Che ha superato le mode.
Andando per la sua strada con dignità.
Una motocicletta che può girare senza il nome sul serbatoio e senza essere scambiata con qualcun altro.
Sono ancora in giro per il mondo e per l'Italia, quelle belle motociclette semplici, sane, robuste. Figlie del cuore, non del computer.
Quelle motociclette alle quali voglio bene.
Carlo Talamo.