Nata nel lontano 1995 con cilindrata 1200, la Yamaha XJR è uno degli archetipi della moderna musclebike retrò, contraddistinta da linea che più classica non si può – ispirata senza  pudori alle Superbike che spopolavano in USA negli anni 70. Chi più chi meno, chi prima e chi dopo, tutte le case giapponesi hanno presentato e spinto modelli analoghi ma la XJR è quella che è riuscita ad entrare maggiormente nel cuore – e nell’immaginario collettivo – dei motociclisti.

Cresciuta di cilindrata nel 1999, da allora è diventata 1300 e ha subito solamente qualche ritocco tanto che solo i più profondi estimatori riescono a riconoscere una versione dall’altra. Questa che vi presentiamo, scovata fra gli annunci di Moto.it, è un modello 2004. Più leggera di qualche chilo rispetto alla precedente (224 contro 230 kg), la XJR di questa serie aveva anche visto uno spostamento del pilota verso l’avantreno (cambiando serbatoio, sella, fianchetti e manubrio) in maniera da caricare maggiormente la ruota anteriore e migliorare così il comportamento dinamico nella guida sul misto.

Un obiettivo che trova riscontro in sospensioni leggermente riviste nelle tarature dell’idraulica, e nell’adozione di cerchi più leggeri, eliminando massa non sospesa. Il forcellone è stato modificato per aumentarne la rigidità. Il quattro cilindri raffreddato ad aria è stato rivisto con l’arrivo di nuovi carburatori ed una modifica alla fasatura della distribuzione che ha aumentato la coppia disponibile ai bassi e medi regimi.

Pur se leggermente rivista successivamente – l’ultima volta proprio ad Intermot, qualche giorno fa – la XJR è rimasta largamente invariata nel corso degli anni, e considerando l’affidabilità a prova di bomba dimostrata dal motore e dalla ciclistica si può dire che acquistando un modello usato ci si metta in casa una moto eccellente, e soprattutto non troppo diversa dall’ultima novità.

L’esemplare che abbiamo trovato fra i nostri annunci  è ottimamente conservato, e contraddistinto da un chilometraggio contenuto. La moto appare in condizioni tali da giustificare la dicitura “pari al nuovo”. Un pezzo di storia del motociclismo moderno, con ben pochi complessi di inferiorità rispetto ai modelli che l’hanno seguita.

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