Sì, ci piacerebbe vedere una GSX-R 1000 nel 2024!
Volendo fare un paragone molto ardito potremmo dire che la - al momento del tutto ipotetica - futura Suzuki GSX-R1000 potrebbe citare una sua progenitrice più o meno diretta: la Suzuki XR23 di 650 cc che fu, nel 1979, tra la prime moto a usare appendici aerodinamiche e il cui disegno del telaio ispirò la XR69 da cui poi ebbero a loro volta ispirazione le fortunatissime GSX-R750/1100.
Perché ipotizziamo, seppure un po' pretestuosamente, il ritorno della GSX-R1000? Perché EICMA 2023 si avvicina, insiema al sospetto che la Casa di Hamamatsu potrebbe finalmente rinnovare e portare in Europa una versione totalmente nuova della sua sportiva top di gamma.
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Attualmente la Suzuki GSX-R1000 è in vendita nei mercati come gli Stati Uniti grazie a norme antiquinamento non così esigenti come in Europa, dove la Gixxer è uscita dai listini per il suo non essere aggiornata all'Euro5. Il modello quindi non è mai uscito di produzione, soltanto è stato reso indisponibile in alcuni mercati per esigenze omologative e qui vi proponiamo alcune suggestioni che ci fanno pensare che una nuova Suzuki GSX-R1000 potrebbe arrivare nel 2024.
1. Innanzitutto non sarebbe la prima volta che Suzuki decide di far "saltare" ad un proprio modello uno step di omologazione antinquinamento per riproporlo al successivo, è già accaduto per la GSX1300R Hayabusa che è stata presentata nella sua terza versione in occasione delle norme Euro5, ma non è mai stata prodotta in versione Euro4.
2. Troppo golosa la tentazione di utilizzare il sistema di fasatura variabile con comando idraulico già brevettato da Suzuki. Sarebbe un ottimo sistema per rispettare le sempre più castranti norme ecologiche senza perdere performance.
3. Nel 2024 ricorrerà il 40esimo anniversario della mitica sigla GSX-R. Non tutti sanno infatti che la prima moto a fregiarsi dell'ormai iconico nome è stata la GSX-R400 del 1984 (ovviamente mai importata da noi) e che la 750 - prima GSX-R a sbarcare in Europa - arrivò un anno dopo.
4. Alcuni brevetti relativi a parti aerodinamiche sono stati presentati recentemente da Suzuki (e proposti da Motobikemag). Uno di questi parla di una copertura della parte inferiore della carenatura, a governare il flusso di aria sotto la piastra di sterzo inferiore. Lo vedremmo molto bene sulla - ripetiamo, ancora ipotetica - nuova GSX-R1000; probabile che a quel punto questo dettaglio non verrebbe lasciato da solo, le appendici aerodinamiche sui lati della carenatura sarebbero praticamente certe e, come dicevamo in apertura, ricongiungerebbero la GSX-R1000 con la XR23 del 1979.
5. Torniamo sul nome: GSX-R è ormai quasi un brand a sè e nei mercati asiatici viene ampiamente usato (anche come Gixxer) per moto di piccola cilindrata, sfruttando il traino della top di gamma. Se anche i numeri di vendita delle hypersport sono globalmente in calo e Suzuki ha abbandonato la MotoGP, il far tornare con forza la GSX-R1000 sul mercato mondiale potrebbe essere un'ottima mossa per la promozione delle piccole cilindrate.
6. Un'ultima motivazione: Suzuki è attualmente l'unica delle 4 sorelle giapponesi a non avere una hypersport 1000 cc. A breve in questo segmento arriveranno, si dice, CFMOTO e QJ: non sarebbe fantastico fare una comparativa in pista e mettere a confronto Giappone, Cina ed Europa?
Saranno sufficienti queste motivazioni a riportare la leggendaria Suzuki GSX-R1000 nei listini europei? Dalla Casa di Hamamatsu non c'è nessuna conferma, non resta che attendere ulteriori evoluzioni.
Tutti bravi col 1000 a fare tempi decenti, poi te li trovi piantati in curva e con la lingua di fuori dopo 3 giri. Oltre al fatto che vi costa una barca di soldi in manutenzione. Fatevi un 600 o una bigSSP. Il 1000 lasciatelo a chi sa veramente andare.