KAWASAKI KX 250F e KX 450F
Verde smeraldoLe abbiamo intraviste al Mondiale di Motocross e sappiamo che già di serie vanno forte, Pourcel lo ha dimostrato in Irlanda. Finalmente abbiamo anche il piacere di provarle.
Per la prima volta notiamo una concentrazione di Giapponesi alla presentazione dei nuovi modelli davvero impressionante: tecnico motorista, responsabile dell’iniezione, tecnici Showa e Kayaba, tutti presenti e a disposizione per farci conoscere al meglio i nuovi gioielli della Kawasaki.
Da quando le verdi a 4T sono sul mercato, il palmares delle vittorie è a dir poco sbalorditivo, la casa madre non ha fatto altro che collezionare allori nel Mondiale ed in America. Ma Kawasaki non ha dormito sugli allori, sposando la classica teoria “ moto che vince non si cambia”, ma al contrario, ha lavorato con lo sguardo rivolto al futuro. Il 450 riceve la tecnologia dell’iniezione elettronica e il 250 tanti nuovi affinamenti che lo rendono ancora una volta il top della categoria.
KX 250F 4T
La piccola 4t è piccina solo nel nome, perché in quanto a cuore e prestazioni è un vero colosso. Le novità sono numerose rispetto al modello precedente e, sebbene le differenze siano poco percettibili a prima vista, in realtà sono sostanziali, come il nuovo traliccio in alluminio che è profondamente cambiato, soprattutto nei punti di maggiore stress, al fine di migliorarne sia la stabilità che la resistenza. Si apprezzano miglioramenti in tal senso anche per la posizione in sella, in quanto lo spazio in cui si è soliti essere a contatto con la moto è più rastremato e quindi gli spostamenti in marcia sono più facili. La spugna della sella è finalmente più rigida e sostenuta anche se non ha perso in classico comfort, mentre le pedane più larghe (da 46mm a 50mm) e la posizione del manubrio di serie Renthal completano una posizione di guida assolutamente comoda e istintiva.
Assolutamente inedite sono anche le nuove sovrastrutture che risultano molto più precise negli accoppiamenti, specialmente nella parte tra la cassa filtro e il parafango posteriore, e vantano un’estetica più curata nei particolari. Anche i fianchetti dei radiatori bicolore sono di nuovo disegno, come pure le alette dei convogliatori, questo per aumentare il flusso d’aria ai radiatori Denso (maggiorati anch’essi del6%) e migliorarne il raffreddamento.
In termini di motore, le novità sono principalmente interne e sono tutte in favore di un miglior allungo e una maggiore affidabilità il quantitativo dell’olio è sceso addirittura ad un litro grazie ad una pompa più efficace, il disegno del collettore di scarico è conico (da 35mm passa a 45mm) con una nuova curvatura, e i condotti delle valvole di aspirazione sono stati rivestiti di un materiale particolare. Tutto questo fa del nuovo propulsore semplicemente un aereo.
Il tiro sottocoppia è efficace e progressivo, ma ciò che davvero è impressionante sono gli alti regimi, zona in cui la moto non smette mai di crescere di potenza. Il limitatore sembra quasi non esserci e l’insistenza sulla stessa marcia non provoca mai cali di potenza. L’unica perplessità è data dal rumore emesso in quanto, sebbene venga dichiarata la conformità con i parametri di fonometrica attuali, il rombo di questa moto è tutt’altro che contenuto.
Dal punto di vista delle sospensioni la 250 monta ancora la classica forcella Showa a cartuccia separata che rimane sempre al top in termini di scorrevolezza e sensibilità nel primo tratto. Per il 2009 però sono state ulteriormente affinate, in quanto sono state trattate esternamente con un rivestimento in titanio extraduro e internamente con il Kashima-Coat, per ridurne l’attrito di scorrimento a vantaggio della scorrevolezza.
In quanto a setting la forcella è impostata bene: l’inserimento in curva è facile e istintivo e le discese e le buche in staccata sono semplici da superare. Per quanto riguarda il mono, sempre Showa, la nuova Kawasaki tende a stare seduta e chiusa dietro, rendendo l’avantreno leggero e a volte impreciso. Il comportamento sulle buche è di tutto rispetto, ma la sincronia con la forcella potrebbe essere migliorata.
KX 450F 4T
La nuova generazione.
Con un mercato in continua evoluzione e con le esigenze che continuano a cambiare, Kawasaki ha saputo interpretare i tempi, proponendo un 450 nel 2009 con uno spirito profondamente rinnovato.
Sebbene non sia così evidente lo stravolgimento, la nuova verdona ha cambiato completamente i sui connotati. A livello estetico subisce i medesimi interventi della piccola 250, ma ciò che rapisce l’attenzione è l’introduzione dell’iniezione nella classe regina. L’erogazione subisce un cambiamento epocale, non tanto per la progressione, che comunque era già fantastica sul modello 2008, quanto per l’elasticità e la modularità: le marce lunghe sono facilmente accettate, anche alle basse velocità.
Nella percorrenza in curva la nuova 450 non ha perso in prontezza, ma la sensazione è che la potenza venga scaricata a terra in maniera molto più efficace. Cuore di questa nuova tecnologia è l’iniezione elettronica comandata dalla compatta e leggera centralina ECU, ubicata di fronte alla testa dello sterzo (dietro al porta-numero), progettata specificatamente per il motocross.
- KAWASAKI KX 250F e KX 450F
Per far fronte alle sollecitazioni e alle vibrazioni tipiche di questo utilizzo, anche il relè della pompa carburante è incorporato nella ECU. A tal proposito, verrà a breve messo sul mercato, per i team e i concessionari, uno strumento di interfaccia con il PC, utile ad apportare modifiche all’iniezione e ad analizzare le varie informazioni rilevate sull’andamento del motore.
Ha contribuito in maniera pesante al cambiamento anche il nuovo tubo di scarico in un pezzo unico in titanio (non più conico, diverso in lunghezza e diametro) che contribuisce a migliorare le prestazioni ai regimi medio-bassi. Il nuovo impianto garantisce la lunghezza necessaria alle prestazioni del motore e nel contempo contribuisce a migliorare l’ergonomia. Per finire, l’aumento della massa volanica, ha reso il motore meno nervoso e più dolce a salire di giri.
Dal punto di vista ciclistico la quattroemmezzo rimane fedele alla forcella Kayaba dotata di sistema AOS ovvero camere separate per olio e aria al fine di mantenere stabile l’azione ammortizzante nei lunghi percorsi. Anche su queste troviamo il nuovo rivestimento DLC (carbonio diamantato), applicato alla superficie esterna degli steli della forcella, che riduce l’attrito di scorrimento (attrito statico) del 15% rispetto al modello precedente. Il risultato è una forcella più sensibile e progressiva, specialmente in curva, oltre che un look decisamente racing. Per quanto riguarda il sistema ammortizzante posteriore, si è lavorato non solo sulle dimensioni (ora ha un pistone con diametro di 50 mm prima era di 46 mm), ma molto sulle geometrie: il perno del forcellone infatti è stato spostato più in alto sul telaio migliorando la trazione della ruota posteriore.
Per quanto riguarda l’impianto frenante la KX450F, come ormai tutte le Jap, è dotata di freni a disco a margherita. Oltre a ridurre il peso delle masse non sospese, le forme ondulate dei dischi a margherita contribuiscono a tenere pulite le pastiglie dei freni per un’azione frenante più efficace.
Queste sono le nuove Kawasaki. La più piccola si pone assolutamente al top delle prestazioni della categoria MX2, sia per l’amatore alla ricerca di un motore lineare sia per il pilota esperto, a cui i cavalli non bastano mai.
La grande si presenta completamente rinnovata e molto più alla portata dell‘utente medio, sia in termini di maneggevolezza che di erogazione del motore.
Pregi:
Il 250 ha un motore micidiale – Il 450 ha il suo must nella semplicità di guidaDifetti:
08/10/2008 SECCO_79
CIAO E SEMPRE "RUOTE IN PISTA".
cambio colore