video comparativa

Sfida tra classiche: Ducati Scrambler, Moto Guzzi V7, Triumph Bonneville, Yamaha XSR

- Hanno linee fuori dal tempo, non invecchiano mai. E prestazioni facili, grazie ai motori sotto i mille cc che consumano poco. Sono le più amate tra le moto classiche, costano meno di 10.000 euro. Ma le differenze tra di loro sono enormi. Le ha provate con noi il campione di MTB del team Bianchi, Marco Aurelio Fontana

Da nicchia del mercato sono diventate presto un segmento vitale e un autentico fenomeno, che supera i confini del mondo dei motociclisti duri e puri. Le moto classiche piacciono ai motociclisti esperti, stanchi delle super potenze, ma anche a chi motociclista non è, e finalmente può scegliere mezzi eleganti, adatti un po’ a tutto. E che non invecchiano mai: è questa una delle virtù più apprezzate delle moto classiche.

Abbiamo messo a confronto qui le più amate in Italia. Definirle "entry level" non ci pare rispettoso dei loro contenuti. Sono infatti moto per nulla povere nelle finiture e nelle dotazioni. Sono tutte sotto i mille cc e i 10.000 euro (anche abbondantemente), consumano poco e sono facilissime da condurre in tutte le condizioni. Con noi le ha provate il campione olimpionico di mountain bike, Marco Aurelio Fontana (Team Bianchi). E’ un grande appassionato di moto (fa enduro ed è pure velocissimo!), ma non è affatto insensibile allo stile e al buon gusto quando si sale in sella. Ecco cosa ne pensa il Pro Rider di queste classiche intramontabili (video sopra).

Ducati Scrambler Icon. Abbigliamento usato da Andrea Perfetti  Casco Arai SZ-F Ram Giubbotto Tucano Urbano Jeans Tucano Urbano Guanti Tucano Urbano Scarpe TCX Boots
Ducati Scrambler Icon. Abbigliamento usato da Andrea Perfetti Casco Arai SZ-F Ram Giubbotto Tucano Urbano Jeans Tucano Urbano Guanti Tucano Urbano Scarpe TCX Boots

Ducati Scrambler Icon

Quando è nata ha diviso il popolo dei ducatisti. C’è stato chi ha protestato per le libertà tecniche che a Bologna si sono concessi (una Scrambler bicilindrica?!) e chi invece ha accolto a braccia aperte un modello più accessibile e modaiolo rispetto allo standard delle moto di Borgo Panigale. Ducati, non a caso, ha scelto di definire con Scrambler un vero e proprio brand a sè stante, più scanzonato e orientato ad un pubblico che con le Ducati dure e pure avrebbe potuto, o voluto, avere poco a che fare. Ed è stato un successo, perché la Land of Joy ha solleticato le corde di giovani e meno giovani in grande quantità.

L’ispirazione viene senza dubbio dalle Scrambler 250, 350 e 450 (e anche 125, nonostante pochi se le ricordino) nate nel 1962, con una sostanza però radicalmente diversa e nettamente più moderna, pur se profondamente legata alla storia Ducati. Se le sovrastrutture – serbatoio in primis – richiamano l’estetica della Scrambler originale, il motore è quel Desmodue da 800 cc, leggermente rivisto, che ha spinto tutta una generazione di Monster raffreddata ad aria, e che affonda le sue radici in quella Pantah creata dall’Ingegner Taglioni. Scrambler 800 è spinto dal già citato bicilindrico a V di 90°, leggermente rivisto nelle finiture esterne e con distribuzione meno spinta, con gli 11° di incrocio valvole divenuti ormai un marchio di fabbrica Ducati. La potenza massima si attesta a 75 cv a 8.250 giri, e la coppia a 68 Nm a 5.750.

  • Potenza massima 73 cv
  • Coppia massima 67 Nm
  • Peso a secco 170 kg
  • Cerchi 17-17 pollici
  • Prezzo 8.790 euro

Il comparto sospensioni conta su unità KYB ad escursione relativamente lunga – 150 mm – con una forcella a steli rovesciati da 41 mm e monoammortizzatore, privo di leveraggi progressivi, montato in posizione asimmetrica e dotato di regolazione del precarico. L’impianto frenante conta su un disco anteriore da 330 mm con pinza radiale a 4 pistoncini, e un’unità da 245 mm: il tutto naturalmente controllato dal sistema ABS. La gommatura conta su una fornitura Pirelli MT60RS nelle misure 110/80 – 18” e 180/55 – 17”.


La posizione di guida di Scrambler è un po’ strana, quasi sconcertante, e fedelissima a quella della Scrambler originale. Alta e larghissima di manubrio, con pedane relativamente avanzate e una sella bassa (790 mm) e comoda, è pensata per essere sfruttabile anche da chi non abbia troppa esperienza e consentire anche qualche escursione su sterrato. Pronta e reattiva, la Scrambler Icon è una moto che ha voglia di giocare.

Bella e vivace l’erogazione, ha la cavalleria giusta per divertirsi senza troppi pensieri – state solo più lontano possibile dall’autostrada, perché la posizione di guida e la totale esposizione all’aria la rendono davvero faticosa nei lunghi trasferimenti a velocità costante. Per contro, vale la pena di segnalare come sia sparita praticamente del tutto la fastidiosa sensibilità dell’acceleratore ride-by-wire, che rendeva (sulle prime versioni) praticamente impossibile la marcia a velocità costante: adesso giocare con i suoi 75 cv è sempre bello e godibile, anche perché sul misto si tengono ritmi davvero interessantissimi.

La ciclistica infatti è di quelle sane, come nelle migliori Ducati, ma molto facile sia nella guida disimpegnata che in quella sportiva. Buona la luce a terra, ottimo per una moto di questa categoria il feeling sull’avantreno, potente e progressivo l’impianto frenante e ben armonizzato il comportamento della ciclistica. Insomma, c’è tutto per divertirsi, e tanto, fra le curve, a patto che il fondo non sia troppo sconnesso, perché la rigidità della sospensione posteriore, che sente la mancanza di leveraggio progressivo, la rende precisa e agile nella guida dinamica ma anche salterina quando l’asfalto si fa rovinato.

 

Moto Guzzi V7 Stone III. Abbigliamento usato da Marco Aurelio Fontana: casco, giacca, pantaloni e guanti Tucano Urbano
Moto Guzzi V7 Stone III. Abbigliamento usato da Marco Aurelio Fontana: casco, giacca, pantaloni e guanti Tucano Urbano


Moto Guzzi V7 Stone

Com'è fatta? Come una V7, ovviamente. La Moto Guzzi è la più classica fra le classiche: è quella che, solo a guardarla, richiama alla memoria la progenitrice. Perché l’estetica, volutamente, è rimasta quella, grazie a due icone di stile come il serbatoio da ben 21 litri, di fatto immutato nella (riuscitissima) sagoma rispetto a quello dell’antenata e – soprattutto – il bicilindrico a V trasversale, che  da decenni è il simbolo delle Moto Guzzi in tutto il mondo. Già, perché la V7, in questo gruppo, è sicuramente la più fedele alla definizione di “classica”, perché a differenza di tanti altri modelli che degli antenati hanno mantenuto nome, ma non certo sostanza – o quantomeno una certa coerenza filologica e filosofica – se un possessore della prima, epocale Moto Guzzi V7 viaggiasse nel tempo e arrivasse nel 2018, riconoscerebbe con pochissima fatica la V7-III come lo stesso modello, sia pure profondamente aggiornato.

Ma andiamo con ordine. In questa terza revisione, la V7 moderna ha ricevuto più di un aggiornamento nella sostanza. Partiamo dal telaio, mutuato dalla V9, contraddistinto da nuove geometrie che cambiano la guida. Modifica che si porta con sè pedane – sia del pilota che del passeggero – diverse nella collocazione, che quindi cambiano la posizione di guida rispetto alla V7-II.

  • Potenza massima 52 cv
  • Coppia massima 60 Nm
  • Peso a secco 189 Kg
  • Misure cerchi 18-17 pollici
  • Prezzo f.c. 7.990 euro

Il comparto sospensioni non riserva invece sorprese, con la forcella KYB dotata di steli da 40 mm e la coppia di ammortizzatori posteriori, tutti non regolabili. Il gruppo frenante conta su un disco singolo da 320 mm all’avantreno, e su un’unità da 260 mm al retrotreno, con pinze Brembo rispettivamente a quattro e due pistoncini, gestiti da un’ABS a due canali. I cerchi a razze calzano pneumatici da 100/90 – 18” all’avantreno e da 130/80 – 17” al retrotreno.

Il motore è il già citato bicilindrico a V di 90° da 744 cc con distribuzione a due valvole per cilindro e comando ad aste e bilancieri, immutato nello schema ma anch’esso aggiornato grazie al recepimento di diverse soluzioni introdotte con la V9. Aumenta un po’ la potenza, che sale a 52 cv a 6.200 giri, con 60 Nm di coppia a 4.900; valori resi più sfruttabili dall’adozione di una diversa rapportatura per prima e sesta. Rimane invariata, rispetto al modello precedente, la dotazione elettronica, con Traction Control MTC e la strumentazione interfacciabile con la piattaforma MG-MP (Moto Guzzi Multimedia Platform) che consente di configurare e monitorare aspetti fin troppo dettagliati per una vera classica. 

Si sale – anzi, si scende – in sella e ci si trova in posizione comoda, rilassata, ma allo stesso tempo capace di garantire il giusto controllo sulla V7-III. Braccia e gambe “cadono” esattamente dove devono stare, posizionandosi su manubrio e pedane. La sella larga, piatta e lunga accoglie davvero bene piloti di tutte le taglie, e solo la tradizionale sporgenza dei cilindri può determinare qualche scomodità per i più alti, che si troveranno a combattere… fastidiose interferenze con le ginocchia.

Il motore gira pigro e sornione, ma inganna: sembra di andare piano e invece la sua natura maschera la giusta sostanza, come si constata rapidamente tenendo d’occhio il tachimetro. Aprendo il gas – la corsa lunga richiede un po’ di abitudine, così come lo stacco netto della frizione, che però migliora lavorando un po’ sul registro – si fa strada senza drammi, con una pastosità che rende decisamente superflua la presenza del controllo di trazione su fondi che non siano quelli viscidi e traditori degli ambienti urbani.

Se c’è un aspetto che colpisce della V7-III è sicuramente l’armonia: motore e ciclistica lavorano in magica sintonia, definendo una guida rotonda e… classica. Si guida rilassati anche sfruttando bene le potenzialità offerte dalla Moto Guzzi, più elevate di quanto non sia lecito pretendere da un modello tanto marcatamente classico, avendo solo cura di non chiedere troppo ai freni – la forcella protesta se si stacca forte – e di prendere prima le misure alla luce a terra. Fatto questo, ci si diverte come forse non ci si aspetterebbe. Ed è sicuramente la più comoda delle quattro per le passeggiate in coppia.

 

Triumph Street Twin. Abbigliamento usato da Cristina Bacchetti: Casco LS2 Giacca REV'IT! Bellecour Lady Guanti REV'IT! Monster Lady Jeans Spidi Lady Stivaletti TCX Boots Boulevard
Triumph Street Twin. Abbigliamento usato da Cristina Bacchetti: Casco LS2 Giacca REV'IT! Bellecour Lady Guanti REV'IT! Monster Lady Jeans Spidi Lady Stivaletti TCX Boots Boulevard


Triumph Street Twin

Si chiama solo Street Twin, ufficialmente, ma è una Bonneville a tutti gli effetti. Solo più moderna e con un look più fresco, anche se fedele alle linee classiche del modello. Diventa più grintosa, la Street Twin, in primis grazie al bel motorone, il bicilindrico (ora raffreddato a liquido) frontemarcia da 900 cc, mica per niente ribattezzato Hi-Torque: la coppia di 80 Nm si scatena già a 3.200 giri, e anche se i cavalli non sono molti - 55 a 5.900 giri - lo spunto, l'allungo e anche il rumore di scarico (anche l'orecchio vuole la sua parte!) sono piacevolmente corposi.

Il profilo è quello classico degli Anni 60, ma sottopelle questa Bonnie, ci piace comunque chiamarla così, ha una serie di chicche tecnologiche che la mettono un gradino sopra la concorrenza: c'è l'acceleratore Ride by Wire, il controllo di trazione (disinseribile trafficando con il computer di bordo, non c'è un tasto dedicato sul manubrio), la frizione assistita e antisaltellamento. C'è anche la presa USB sotto la sella.

  • Potenza massima 55 cv
  • Coppia massima 80 Nm
  • Peso a secco 198 Kg
  • Misure cerchi 18-17 pollici
  • Prezzo f.c. 8.900 euro

Il telaio è un doppia culla in acciaio, le sospensioni sono semplici ma efficaci: abbiamo una forcella tradizionale da 41 mm, irrinunciabilmente coperta dai soffietti in gomma, e un doppio ammortizzatore posteriore, entrambi con 120 mm di escursione.
La frenata è affidata a un disco anteriore da 310 mm e a uno posteriore da 255, ovviamente con ABS di serie.

I cerchi in lega con finitura nera, 18 pollici davanti 17 dietro, calzano gli ottimi Pirelli Phantom rispettivamente nelle misure 100/90 e 150/70.

Il serbatoio da 12 litri garantisce una percorrenza di circa 350 chilometri, perché, se la si guida con la gentilezza che merita, la Street Twin arriva tranquillamente a percorrere 30 chilometri con un litro di carburante. Se invece la strapazzate, come abbiamo fatto noi, potete comunque contare su una buona autonomia e un consumo di 4 litri per 100 chilometri.

Tutti i pro ve li abbiamo raccontati, ma questa modern classic ce lo avrà qualche difetto? Sì e no, a dire il vero, come ad esempio la sella: è molto bassa, perché a soli 75 centimetri da terra e quindi perfetta per chi comincia e per chi non ha grandi stacchi di coscia, ma non per i più alti, che rischiano di trovarsi in una posizione di guida un pelo sacrificata e con le gambe troppo piegate.

Poi c'è il peso: 198 chili a secco sono tanti, ma solo sulla scheda tecnica perché, come vedremo nella parte dinamica della prova, non si avvertono affatto durante la guida, grazie anche al baricentro molto basso. Ultima ma non ultima, la strumentazione: chiara, leggibile, compatta e con tante informazioni, manca però del contagiri, e a noi motociclisti, si sa, piace vedere quella lancettina che sale col rombo del motore.

Detto questo, mettiamo in moto la nostra bella Bonneville e vediamo come si comporta, che c'è una sfida in ballo!
 


Come precedentemente sottolineato, la sella della Street Twin è davvero bassa, il serbatoio piccolo, il manubrio stretto, e la posizione in sella risulta quindi molto raccolta: comoda e piacevole se non superate il metro e ottanta, un po' rannicchiata se siete degli spilugoni.
Buono lo spazio per il passeggero, la Bonnie è perfetta per le gite in due, per godersi la strada e la guida senza esagerare: non particolarmente svelta nello stretto e con una frenata buona ma non da staccata ai cinquanta metri, va guidata esattamente per quello che è: una motina per bene, una vera inglesina.

Il motore regala gran gusto: corposo, pieno, dallo spunto sempre pronto, è godurioso a tutte le andature. La frizione di burro e il cambio preciso e per nulla rumoroso fanno il resto ai fini di una guida spensierata, insieme alle gomme Pirelli Phantom che trasmettono sempre un bel feeling, anche sul bagnato.

Le sospensioni sono tarate per garantire comfort nella guida di tutti i giorni, e riescono perfettamente nel loro intento anche su pavé e buche, per questo la Sreet Twin risulta essere un'ottima compagna anche per il casa-lavoro, dove non avrà alcun problema a divincolarsi tra le auto al pari di uno scooter. Nelle percorrenze un po' più lunghe e scorrevoli, invece, nessuna vibrazione e men che meno incertezza nella stabilità. Protezione dall'aria? Ovviamente non pervenuta, questa è una moto da vento in faccia!

Ed è dunque questa Street Twin una vera Bonneville, nonostante le indispensabili innovazioni ben mascherate dal look vintage?
Sì. E non appena in sella, guardandosi nelle vetrine, ci si sente subito nel 1959...
 

Yamaha XSR700. Abbigliamento usato da Edoardo Licciardello: casco Caberg, giacca, pantaloni e guanti Tucano Urbano
Yamaha XSR700. Abbigliamento usato da Edoardo Licciardello: casco Caberg, giacca, pantaloni e guanti Tucano Urbano


Yamaha XSR700

Linea classica, meccanica super moderna. La osservi e pensi che è proprio furba questa XSR700. Non è la moto da hipster e non è una moto in stile land of joy. È una Yamaha moderna, che richiama lo stile classico della Casa giapponese, rivisto sotto la lente del grande customizer Shinya Kimura. La XSR 700 condivide con la MT-07 il motore bicilindrico parallelo e la ciclistica.

  • Potenza massima 74,8 cv
  • Coppia massima 68 Nm
  • Peso in ordine di marcia 186 Kg
  • Misure cerchi 17-17 pollici
  • Prezzo f.c. 7.690 euro

Estetica ed ergonomia in sella sono però una cosa a parte. La sella ha il rivestimento differenziato per pilota e passeggero e il telaietto posteriore è facilmente smontaibile per personalizzare la moto (come accade sulla ben più cara BMW R nineT). Il manubrione largo e arretrato ci fa stare belli dritti in sella, e questa dista solo 815 mm da terra. Si ha un controllo totale e sempre sicuro della moto, che pesa pure pochissimo: soltanto 186 chili con 14 litri di benzina nel serbatoio. Col pieno si fa anche parecchia strada: basta davvero poco per superare i 27 km/l. I comandi sono leggeri, burrosi e accentuano la facilità con cui la XSR si lascia condurre.
 

Con lei si entra in sintonia dopo due chilometri. Si sta comodi da soli, un po’ meno col passeggero (soprattutto se chi guida è alto e arretra col sedere). La strumentazione è bella e si legge sempre bene; c’è anche l’indicazione della marcia (oltre a quelle su consumi, temperatura esterna e del motore, due trip e molto altro ancora). Altre cose positive? Le vibrazioni, nel senso che non ci sono proprio. Negative? Le sospensioni sono un po’ sfrenate sugli avvallamenti presi a buon ritmo (meglio ridurre la velocità quindi) e si avverte il calore rispetto alle rivali nelle soste al semaforo. Nulla di tragico, sia chiaro.

Il bicilindrico parallelo è un piccolo gioiello. Ha 75 cavalli, ma non lo diresti mai, perché sembrano ben di più (la moto pesa pochissimo). A 2.000 giri gira già bello regolare e fino ai 5.000 ti porta a spasso con una bella verve e un’erogazione impeccabile. Dai 6.000 giri cambia faccia e si scatena: tocca i 9.000 giri in un baleno, ma se insisti lui arriva presto su, fino a 11.000 giri.

Il cambio è preciso e anche la frenata è promossa per potenza e modulabilità. La XSR è agile e facilissima in città, ma si dimostra "gajarda" anche fuori. Qui il telaio la rende maneggevolissima, e le Pirelli Phantom tengono di brutto (al posteriore c’è una larghissima 180, entrambe le ruote misurano 17”). La Yamaha 700 corre veloce e sicura, invitando a moderare il ritmo solo sull’asfalto rovinato.

Maggiori info

Luogo: Vigoleno
Meteo: sole, 28°
Tester: Marco Aurelio Fontana, Cristina Bacchetti, Edoardo Licciardello, Andrea Perfetti
Riprese di Antonio Mulas e Fabrizio Partel
Foto di Fabio Principe
 

Abbiamo Utilizzato

Andrea Perfetti

Casco Arai SZ-F Ram

Giubbotto Tucano Urbano

Jeans Tucano Urbano

Guanti Tucano Urbano

Scarpe TCX Boots

Marco Aurelio Fontana

Casco Tucano Urbano

Giubbotto Tucano Urbano

Jeans Tucano Urbano

Guanti Tucano Urbano

Scarpe TCX Boots

Edoardo Licciardello

Casco Caberg Jet Freeride

Giacca Tucano Urbano Pel

Pantaloni Ixon Owen Flash

Scarpe Alpinestars Oscar Twin Drystar

Cristina Bacchetti

Casco LS2

Giacca REV'IT! Bellecour Lady

Guanti REV'IT! Monster Lady

Jeans Spidi Lady

Stivaletti TCX Boulevard

  • Gennaro31
    Gennaro31

    Belle, ma delle 4 qual é quella più comoda in città?
  • Fabio Ricci1
    Fabio Ricci1, Gambassi Terme (FI)

    La gt 1000 classic della Ducati dovrebbero riproporla...è un delitto non farla piu
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Scheda tecnica

Ducati Scrambler 800 Icon (2017 - 20)
  • Informazioni generali
  • Misure
  • Motore
  • Ciclistica
  • Batteria
  • Marca Ducati
  • Modello Scrambler 800
  • Allestimento Scrambler 800 Icon (2017 - 20)
  • Categoria Naked
  • Inizio produzione 2017
  • Fine produzione 2020
  • Prezzo da 9.290 - franco concessionario
  • Garanzia n.d.
  • Optional n.d.
  • Lunghezza 2.165 mm
  • Larghezza 845 mm
  • Altezza 1.150 mm
  • Altezza minima da terra n.d.
  • Altezza sella da terra MIN 778 mm
  • Altezza sella da terra MAX 798 mm
  • Interasse 1.445 mm
  • Peso a secco 173 Kg
  • Peso in ordine di marcia 189 Kg
  • Cilindrata 803 cc
  • Tipo motore termico
  • Tempi 4
  • Cilindri 2
  • Configurazione cilindri a V
  • Disposizione cilindri longitudinale
  • Inclinazione cilindri n.d.
  • Inclinazione cilindri a V 90
  • Raffreddamento ad aria forzata
  • Avviamento elettrico
  • Alimentazione iniezione
  • Alesaggio 88 mm
  • Corsa 66 mm
  • Frizione n.d.
  • Numero valvole 2
  • Distribuzione desmodromica
  • Ride by Wire n.d.
  • Controllo trazione n.d.
  • Mappe motore n.d.
  • Potenza 75 cv - 55 kw - 8.250 rpm
  • Coppia 7 kgm - 68 nm - 5.750 rpm
  • Emissioni Euro 4
  • Depotenziata
  • Tipologia cambio meccanico
  • Numero marce 6
  • Presenza retromarcia No
  • Consumo medio VMTC n.d.
  • Capacità serbatoio carburante 13,5 lt
  • Capacità riserva carburante n.d.
  • Trasmissione finale catena
  • Telaio Traliccio in tubi di acciaio
  • Sospensione anteriore Forcella Kayaba a steli rovesciati da 41 mm
  • Escursione anteriore 150 mm
  • Sospensione posteriore Monoammortizzatore Kayaba regolabile nel precarico molla
  • Escursione posteriore 150 mm
  • Tipo freno anteriore disco
  • Misura freno anteriore 330 mm
  • Tipo freno posteriore disco
  • Misura freno posteriore 245 mm
  • ABS
  • Tipo ruote integrali
  • Misura cerchio anteriore 18 pollici
  • Pneumatico anteriore 110/80 R18"
  • Misura cerchio posteriore 17 pollici
  • Pneumatico posteriore 180/55 R17"
  • Batteria n.d.
  • Capacità n.d.
  • Autonomia e durata n.d.
  • Batteria secondaria n.d.
Ducati

Scheda tecnica

Moto Guzzi V7 III Stone (2017 - 20)
  • Informazioni generali
  • Misure
  • Motore
  • Ciclistica
  • Batteria
  • Marca Moto Guzzi
  • Modello V7
  • Allestimento V7 III Stone (2017 - 20)
  • Categoria Naked
  • Inizio produzione 2017
  • Fine produzione 2020
  • Prezzo da 8.120 - franco concessionario
  • Garanzia n.d.
  • Optional n.d.
  • Lunghezza 2.185 mm
  • Larghezza n.d.
  • Altezza 1.110 mm
  • Altezza minima da terra 150 mm
  • Altezza sella da terra MIN 770 mm
  • Altezza sella da terra MAX n.d.
  • Interasse 1.463 mm
  • Peso a secco 189 Kg
  • Peso in ordine di marcia 209 Kg
  • Cilindrata 744 cc
  • Tipo motore termico
  • Tempi 4
  • Cilindri 2
  • Configurazione cilindri a V
  • Disposizione cilindri trasversale
  • Inclinazione cilindri -
  • Inclinazione cilindri a V 90
  • Raffreddamento ad aria
  • Avviamento elettrico
  • Alimentazione iniezione
  • Alesaggio 80 mm
  • Corsa 74 mm
  • Frizione monodisco
  • Numero valvole 2
  • Distribuzione monoalbero
  • Ride by Wire No
  • Controllo trazione
  • Mappe motore 2
  • Potenza 52 cv - 38 kw - 6.200 rpm
  • Coppia 6 kgm - 60 nm - 4.900 rpm
  • Emissioni Euro 4
  • Depotenziata
  • Tipologia cambio meccanico
  • Numero marce 6
  • Presenza retromarcia No
  • Consumo medio VMTC n.d.
  • Capacità serbatoio carburante 21 lt
  • Capacità riserva carburante 4 lt
  • Trasmissione finale albero
  • Telaio Telaio in acciaio a doppia culla con elemanti imbullonati
  • Sospensione anteriore Forcella telescopica idraulica, Ø 40 mm
  • Escursione anteriore 130 mm
  • Sospensione posteriore Forcellone oscillante in lega leggera, con 2 amm. Kayaba regolabili nel precarico molla.
  • Escursione posteriore 93 mm
  • Tipo freno anteriore disco
  • Misura freno anteriore 320 mm
  • Tipo freno posteriore disco
  • Misura freno posteriore 260 mm
  • ABS
  • Tipo ruote integrali
  • Misura cerchio anteriore 18 pollici
  • Pneumatico anteriore 100/90/18"
  • Misura cerchio posteriore 17 pollici
  • Pneumatico posteriore 130/80/17"
  • Batteria n.d.
  • Capacità n.d.
  • Autonomia e durata n.d.
  • Batteria secondaria n.d.
Moto Guzzi

Scheda tecnica

Triumph Street Twin 900 (2017 - 18)
  • Informazioni generali
  • Misure
  • Motore
  • Ciclistica
  • Batteria
  • Marca Triumph
  • Modello Street Twin
  • Allestimento Street Twin 900 (2017 - 18)
  • Categoria Naked
  • Inizio produzione 2017
  • Fine produzione 2018
  • Prezzo da 8.900 - franco concessionario
  • Garanzia 2 Anni di garanzia, 2 anni assistenza
  • Optional n.d.
  • Lunghezza n.d.
  • Larghezza 785 mm
  • Altezza 1.114 mm
  • Altezza minima da terra n.d.
  • Altezza sella da terra MIN 750 mm
  • Altezza sella da terra MAX n.d.
  • Interasse 1.415 mm
  • Peso a secco 198 Kg
  • Peso in ordine di marcia n.d.
  • Cilindrata 900 cc
  • Tipo motore termico
  • Tempi 4
  • Cilindri 2
  • Configurazione cilindri in linea
  • Disposizione cilindri trasversale
  • Inclinazione cilindri -
  • Inclinazione cilindri a V n.d.
  • Raffreddamento a liquido
  • Avviamento elettrico
  • Alimentazione iniezione
  • Alesaggio 84,6 mm
  • Corsa 80 mm
  • Frizione multidisco
  • Numero valvole 8
  • Distribuzione monoalbero
  • Ride by Wire
  • Controllo trazione
  • Mappe motore n.d.
  • Potenza 55 cv - 41 kw - 5.900 rpm
  • Coppia 8 kgm - 80 nm - 3.200 rpm
  • Emissioni Euro 4
  • Depotenziata
  • Tipologia cambio meccanico
  • Numero marce 5
  • Presenza retromarcia No
  • Consumo medio VMTC n.d.
  • Capacità serbatoio carburante 12 lt
  • Capacità riserva carburante n.d.
  • Trasmissione finale catena
  • Telaio Culla in acciaio tubolare
  • Sospensione anteriore Forcelle Kayaba da 41mm
  • Escursione anteriore 120 mm
  • Sospensione posteriore Doppio ammortizzatore Kayaba con precarico regolabile
  • Escursione posteriore 120 mm
  • Tipo freno anteriore disco
  • Misura freno anteriore 310 mm
  • Tipo freno posteriore disco
  • Misura freno posteriore 255 mm
  • ABS
  • Tipo ruote integrali
  • Misura cerchio anteriore 18 pollici
  • Pneumatico anteriore 100/90-18"
  • Misura cerchio posteriore 17 pollici
  • Pneumatico posteriore 150/70 R17"
  • Batteria n.d.
  • Capacità n.d.
  • Autonomia e durata n.d.
  • Batteria secondaria n.d.
Triumph

Scheda tecnica

Yamaha XSR 700 ABS (2016 - 20)
  • Informazioni generali
  • Misure
  • Motore
  • Ciclistica
  • Batteria
  • Marca Yamaha
  • Modello XSR 700
  • Allestimento XSR 700 ABS (2016 - 20)
  • Categoria Naked
  • Inizio produzione 2015
  • Fine produzione 2020
  • Prezzo da 7.699 - franco concessionario
  • Garanzia 3 anni
  • Optional n.d.
  • Lunghezza 2.075 mm
  • Larghezza 820 mm
  • Altezza 1.130 mm
  • Altezza minima da terra 140 mm
  • Altezza sella da terra MIN 815 mm
  • Altezza sella da terra MAX n.d.
  • Interasse 1.405 mm
  • Peso a secco 164 Kg
  • Peso in ordine di marcia 166 Kg
  • Cilindrata 689 cc
  • Tipo motore termico
  • Tempi 4
  • Cilindri 2
  • Configurazione cilindri in linea
  • Disposizione cilindri trasversale
  • Inclinazione cilindri -
  • Inclinazione cilindri a V n.d.
  • Raffreddamento a liquido
  • Avviamento elettrico
  • Alimentazione iniezione
  • Alesaggio 80 mm
  • Corsa 68,6 mm
  • Frizione multidisco
  • Numero valvole 4
  • Distribuzione bialbero
  • Ride by Wire n.d.
  • Controllo trazione n.d.
  • Mappe motore n.d.
  • Potenza 75 cv - 55 kw - 9.000 rpm
  • Coppia 7 kgm - 68 nm - 6.500 rpm
  • Emissioni Euro 4
  • Depotenziata
  • Tipologia cambio meccanico
  • Numero marce 6
  • Presenza retromarcia n.d.
  • Consumo medio VMTC n.d.
  • Capacità serbatoio carburante 14 lt
  • Capacità riserva carburante n.d.
  • Trasmissione finale catena
  • Telaio In acciaio a diamante
  • Sospensione anteriore Forcella telescopica
  • Escursione anteriore 130 mm
  • Sospensione posteriore Forcellone oscillante Monocross con ammortizzatore orizzontale, montato direttamente sul carter motore, (leveraggi progressivi)
  • Escursione posteriore 130 mm
  • Tipo freno anteriore doppio disco
  • Misura freno anteriore 282 mm
  • Tipo freno posteriore disco
  • Misura freno posteriore 245 mm
  • ABS
  • Tipo ruote integrali
  • Misura cerchio anteriore 17 pollici
  • Pneumatico anteriore 120/70 ZR 17M/C(58V)
  • Misura cerchio posteriore 17 pollici
  • Pneumatico posteriore 180/55 ZR 17M/C(73V)
  • Batteria n.d.
  • Capacità n.d.
  • Autonomia e durata n.d.
  • Batteria secondaria n.d.
Yamaha

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