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DopoGP speciale: Da Ago a Pecco, campioni in top class [VIDEO]

- Questa sera live alle 18 una edizione speciale del nostro DopoGP per conoscere il grande passato italiano, celebrare l’altrettanto grande presente, guardare al futuro delle classe maggiore. Mezzo secolo dal 1972 di Agostini (MV) al 2022 di Bagnaia (Ducati), tutto è cambiato e molto deve cambiare: ma cosa?

Nico ricostruisce come si correva nel 1972: il dominio di Ago e della MV, l’eccellenza tecnologica italiana, la lotta impari dei piloti privati contro l’unico ufficiale. Il quindici volte campione del mondo ci racconta in prima persona com’era organizzata la squadra e quanti tecnici lo seguivano. Zam dipinge invece la MotoGP di oggi e l’intervista a Claudio Domenicali ci fa entrare nel vivo della organizzazione e della strategia Ducati.

Non faremo un confronto tra le due imprese targate Italia, ma piuttosto una serie di considerazioni storiche, tecniche, sportive, anche industriali. Per ricordare da dove arriviamo, a che punto siamo e dove stiamo andando. La spettacolarità della MotoGP è certamente superiore a quella della 500 di mezzo secolo fa: nulla di paragonabile per equilibrio in pista e copertura televisiva dell’evento. Eppure il pubblico non è soddisfatto e la Dorna sta provando a copiare la F1.

Perché c’è un calo di pubblico? E’ giusto seguire la strada delle vetture a ruote scoperte? Cosa propone l’ing Bernardelle a livello tecnico e cosa dice lo Zam a proposito della sprint race e delle novità annunciate? Anche i lettori potranno dire la loro: alle 18 stasera, live sul sito e sul canale YT di Moto.it

  • oscar.caccia
    oscar.caccia, Legnano (MI)

    La prestazione del pilota e' troppo legata alla bravura dei tecnici ai box nel capire dove/come regolare tutto gomme comprese e capire la guida del pilota .Un ultimo esempio e' Morbidelli ; sono sicuro che se avesse il team di Quartararo i risultati si invertirebbero .Valentino e' le sue prestazioni sono scemate x quello .
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