Gli Stati Uniti celebrano le moto italiane anni '60 e '70 con una mostra a Los Angeles
Diciamocelo senza troppi giri di parole, noi italiani possiamo avere tanti difetti ma in fatto di auto e moto il Made in Italy è stato capace, e ancora lo è, di sfornare dei capolavori di design che fanno perdere la testa a tutti gli appassionati del mondo.
La conferma – ammesso che ce ne fosse bisogno – arriva dagli Stati Uniti, per la precisione e dal Petersen Automotive Museum di Los Angeles, che qualche giorno fa ha inaugurato una mostra di moto, con le moto italiane degli anni Sessanta e Settanta come protagoniste assolute.
L’esposizione ha preso il nome di “Silver Shotgun: Italian Motorcycle Design of the 1960s and 1970s”.
Il titolo di questa vetrina motociclistica vuole essere un chiaro riferimento a un capolavoro nato a Borgo Panigale, ovvero la Ducati 450 Desmo Silver Shotgun, iconica moto monocilindrica da 27 cv, resa famosa dal corpo in vetroresina verniciato in argento a grana grossa, o "flake", come lo si definirebbe adesso.
La moto, presentata nel 1971, era all’epoca l’unica moto italiana a poter far fronte alle moto straniere, che molto spesso erano più potenti e veloci di quelle costruite in Italia.
Il curatore della mostra, Paul D’Orleans, ha voluto spiegare così la scelta delle moto: “I designer italiani hanno rivestito le loro moto con una carrozzeria che all’epoca non aveva eguali: erano le più belle del mondo”.
Effettivamente, a guardare le moto esposte, le parole del curatore trovano assolutamente un senso. Gli appassionati potranno infatti immergersi in sale in cui trovano spazio moto iconiche quali la Ducati 750 GT, realizzata tra il 1971 e il 1974 e la prima del marchio ad adottare il famoso V2 bicilindrico; ma anche una MV Agusta 250B, una Mondial 48 Cross V4, una Ducati 860. Non mancano poi una Moto Guzzi e una delle sette Ducati Imola realizzate a inizio anni ’70, di proprietà del giornalista automotive John L. Stein.