Harley-Davidson Pan America 1250. Cinque cose da sapere
Se ne si parla dall'estate del 2018: finalmente la Pan America 1250 è pronta per battere le strade di tutto il mondo.
Il nostro Andrea Perfetti la sta provando e a breve pubblicherà il test anteprima. Vediamo intanto, in breve, che cosa c'è da sapere.
La Pan America 1250 è la prima maxi enduro costruita da Harley-Davidson ed è il frutto di un progetto totalmente inedito che la pone in aperta concorrenza con le europee BMW R1250GS, Ducati Multistrada V4 e KTM 1290 Super Adventure S.
1 - Due le versioni
Innanzitutto sono due le versioni che andranno in consegna a primavera: la Pan America 1250 che costerà 16.300 euro nelle colorazioni Vivid Black e River Rock Gray with Medallion, e la Pan America 1250 Special che sarà disponibile a partire da 18.700 euro in Vivid Black, Gauntlet Gray Metallic; Deadwood Green; bicolore Baja Orange e Stone Washed White Pearl, e infine Split Graphic.
2 - Un motore raffinato
La Pan America è il primo modello di una nuova famiglia a montare l'inedito motore V2 Revolution Max di 1.252 cc, con raffreddamento a liquido, V fra i cilindri di 60° (e perni di biella sfalsati di 30° per ottenere la sonorità di un 90°), distribuzione bialbero a fasatura variabile per aspirazione e scarico (è gestito elettronicamente ed agisce mediante pistoncini idraulici comandati da solenoidi) e contralbero di equilibratura; ha le punterie con richiamo idraulico del gioco, cambio a sei marce, trasmissione finale a catena e funzione parzialmente portante.
Eroga la potenza di 150 cavalli a soli 9.000 giri e la coppia massima di 12,9 kgm.
3 - Elettronica evoluta
Ci sono cinque mappe di gestione motore più una personalizzabile (salgono a tre sulla versione Special).
Agiscono in maniera differenziata su erogazione potenza, freno motore, controllo di trazione e cornering ABS secondo il sistema Cornering Rider Safety Enhancements di Harley-Davidson che utilizza i dati della piattaforma inerziale.
Le mappe intervengono anche sulla taratura delle sospensioni semi attive sul modello Special.
4 - Ciclistica solida
Ha il telaio tubolare di acciaio costituito da tre parti e il motore è un elemento strutturale. Showa ha fornito la forcella rovesciata con steli da 47 mm e il mono posteriore con precarico molla da remoto. L'impianto frenante Brembo (bidisco da 320mm) vede pinze radiali monoblocco all'avantreno. Le ruote sono a raggi e montano pneumatici tubeless (sono però in optional sulla standard) nelle misure di 19 e 17 pollici e con sezioni 120/70 e 170/60.
Il peso è dichiarato in 228 kg a vuoto di benzina, che diventano 242 kg con il 90% di benzina (il serbatoio è da 21,2 litri). Peso che sale a 253 kg, con il pieno, per la versione Special
5 La prima con l'altezza variabile
Oltre ad averele sospensioni semi attive Showa controllate da un software proprietario, la 1250 Special ha una dotazione arricchiat da cerchi tubeless diserie, sensor pressione pneumatici, cavalletto centrale, pedale del freno regolabile per la guida in piedi, tubi di protezione per il radiatore, piastra paramotore di alluminio, luci adattive in curva, manopole riscaldabili, paramani e ammortizzatore di sterzo.
E c'è un'interessante anteprima che riguarda l'altezza sella regolabile “Adaptive Ride Height” (ARH). In pratica la moto si abbassa nelle soste per favorire l'appoggio a terra dei piedi (viene ridotto il precarico molla posteriore), mentre in movimento ritorna ad altezza normale (si possono scegliere due misure di abbassamento: 25 e 50 mm).
Il sistema non influisce sulla corsa delle sospensioni e la progressione di intervento tiene conto della frenata che si sta effettuando.
Il motore è interessante e anche certe soluzioni elettroniche mi pare che non si trovino sulla concorrenza.
L'estetica è discutibile, di certo non comunica aggressività, anche se di cavalli ne ha, piuttosto sembra una moto da viaggio tranquillo e anche da usare in città, visto il muso largo e il parabrezza ampio e protettivo. A me non dispiace.
Ciao.