Le Belle e Possibili di Moto.it: Honda VFR400R NC30
Le Belle e Possibili di Moto.it è una rubrica nata per segnalarvi le moto da sogno che spuntano fra i nostri annunci. Modelli particolari, magari appartenuti a qualche pilota o semplicemente molto significativi al loro tempo. Moto che scendono a prezzi umani con il passare degli anni, o semplicemente tornano a essere acquistabili dopo essere state introvabili per tanto tempo. Magari esemplari con tanti anni ma pochissimi chilometri: sono pochi ma esistono, e non bisogna farseli scappare perché potrebbero presto diventare mezzi unici da collezione.
Oggi ci occupiamo di una Honda VFR400R, nota anche agli appassionati con la ben più corsaiola sigla di NC30, che identificava le sorelline minori dei modelli Made in HRC della Casa di Tokyo. Ma facciamo un passo indietro: la classe 400 è stata per lunghissimo tempo importantissima per le Case del Sol Levante. Categoria media per eccellenza sul mercato interno, dove la legislazione divideva in tre categorie le moto guidabili sul suolo nazionale (250, 400 e 750) e vietava la commercializzazione di moto di cilindrata superiore, la 400 era la cilindrata più appetibile per la stragrande maggioranza dei motociclisti giapponesi. La patente per la 750 era infatti estremamente costosa ed impegnativa da conseguire, prevedendo tra le altre prove il sollevamento da terra di una moto zavorrata del peso di oltre 240kg.
Si vedevano così in questo segmento gioiellini incredibili per tecnica ed estetica, quasi esclusivamente riservati al mercato interno e a ben pochi paesi europei con la notevole eccezione della Kawasaki ZXR400, che arrivò perfino qui da noi nella seconda metà degli anni 90. Limitate a 60 cavalli e a 180km/h per normativa giapponese, queste piccole quadricilindriche erano però ripotenziate per il mercato europeo o comunque ripotenziabili (anche se non sempre in maniera economica) e dotate di ciclistiche allo stato dell'arte. Normale che gli appassionati di tutti il mondo registrassero grandi aumenti della salivazione al solo vederle.
Il fenomeno dell'importazione parallela, diffusosi a macchia d'olio in Europa (e soprattutto in Gran Bretagna) negli anni 90 ne fece arrivare qualcuna anche qui da noi. Uno dei modelli più ricercati era proprio quella NC30 di cui ci occupiamo oggi, in tutto e per tutto copia in scala della VFR750R/RC30 due volte iridata nel Mondiale SBK e dominatrice di tantissimi campionati nazionali ovunque potessero correre le derivate di serie. Vista da lontano è facile scambiare la piccola 400 per la RC30, da cui possiamo dire che differisse esteriormente per dimensioni ancora più contenute e per un doppio faro anteriore leggermente più piccolo nelle proporzioni relative al cupolino.
Dotata di telaio in alluminio con forcellone monobraccio posteriore, ricalcava in tutto e per tutto la scheda tecnica della sorella maggiore, con cui condivideva (purtroppo) anche le misure dei cerchi con quel posteriore da 18" che oggi la penalizza nella disponibilità di pneumatici. Un vero peccato, perché il suo piccolo V4 era brillante e capace di girare ad oltre 14.000 giri (vi lasciamo immaginare la voce allo scarico, se non l'avete mai sentita) e grazie a soli 164kg a secco la NC30 era anche divertentissima da guidare, e ancora capace di dire la sua - almeno in termini di gusto - anche al giorno d'oggi.
Pur seguita dalla RVF400/NC35 (a sua volta copia in minor della RC45), indiscutibilmente più valida, la NC30 gode dello stesso appeal della sorella maggiore RC30, il cui fascino è universalmente indiscusso. L'esemplare che vi presentiamo è in condizioni davvero eccellenti e ha un chilometraggio (espresso in miglia, il che fa intuire la provenienza britannica) proporzionato alla sua età. La quotazione non è contenuta in senso assoluto, ma con poche migliaia di euro vi mettete in casa una moto ancora più che gratificante alla guida e che vedrà sicuramente aumentare il proprio valore nel corso degli anni.
#15 big24
@ARTU'
e concordo con te quando scrivi della massimizzazione del mercato, però, come in campo automobilistico si sta verificando un down size di motori con cubature più piccole (vedi il motore fiat da 900 cc o il ford di 1.000 cc), anche in campo motociclistico potrebbe verificarsi una cosa del genere perché le potenze a cui sono arrivati sia con i 600 che con i 1.000 sono veramente esorbitanti e servono solamente a pagare un bollo decisamente salato.
E, sempre secondo me, ad oggi un motore 400 anche se strozzato dalle norme antinquinamento potrebbe avere un 100naio di cavalli, perché quando ho acquistato il mio primo ninja nel lontano 1999 la moto se non ricordo male aveva 100 ed oggi i 600 viaggiano in media dai 125 ai 130 cv quindi facendo le dovute proporzioni come potenza ci dovremmo essere
Un saluto a tutti