Le Belle e Possibili di Moto.it: Yamaha TDR 250
Le Belle e Possibili di Moto.it è una rubrica nata per segnalarvi le moto da sogno che spuntano fra i nostri annunci. Modelli particolari, molto significativi al loro tempo oppure che possono rivestire elevato valore affettivo in veste di sogni di gioventù. Moto che scendono a prezzi umani con il passare degli anni, o semplicemente tornano a essere acquistabili dopo essere state introvabili per tanto tempo. Magari esemplari con tanti anni ma pochissimi chilometri: sono pochi ma esistono, e non bisogna farseli scappare perché potrebbero presto diventare mezzi unici da collezione.
Sembra strano, ma le supermoto sono un invenzione abbastanza recente. Sul finire degli anni 80 le Case presero nota di un fenomeno che si stava diffondendo oltralpe e in competizioni come il Pikes Peak: qualcuno stava iniziando a prendere moto da cross e a stradalizzarle nelle coperture, nelle sospensioni e nell'impianto frenante per disputare gare su terreni misti e per creare, in generale, delle vere e proprie bombe da misto stretto stradale.
Fra le antesignane del genere - che non vennero per nulla capite - c'è sicuramente la Yamaha TDR 250. Svelata al Salone di Tokyo del 1987, la TDR 250 mutuava dalla cugina stradale TZR il propulsore bicilindrico parallelo a due tempi con valvole YPVS allo scarico capace di 50 cv a 10.000 giri. La rapportatura corta lo rendeva ancora più brillante e allo stesso tempo impegnativo: a fronte di una velocità di punta relativamente contenuta (attorno ai 175 all'ora, ottenuta in fuorigiri) le uscite di curva erano fulminanti, con impennate quasi inevitabili nelle marce più basse.
Il telaio in tubi era stato realizzato appositamente per questo modello, e anche la ciclistica era una via di mezzo fra la strada e il fuoristrada, come si nota dalle escursioni da 160 e 150mm per avantreno e retrotreno. La forcella era un'unità regolabile con steli da 38 mm, il monoammortizzatore a gas con serbatoio separato lavorava con leveraggi progressivi Monocross sul forcellone. Cerchi rispettivamente da 18 e 17 pollici calzavano pneumatici 110/90 e 120/80. L'impianto frenante veniva invece in toto dalla TZR seppure dimezzato: all'avantreno si trovava un disco singolo da 320 mm con pinza a 4 pistoncini, dietro un'unità da 210 mm.
Con soli 137 kg di peso a secco (151 riempiendo il serbatoio da 14 litri) la TDR era una vera belva sul misto. Rimasta in produzione dal 1988 al 1993, la TDR non fu apprezzata qui da noi ed è infatti rarissima sul mercato dell'usato mentre ebbe molto più successo in Francia (non a caso ritenuta la culla della Supermoto grazie a gare come il Guidon d'Or, in cui si sfidavano i migliori piloti al mondo fra velocità e cross per eleggere, appunto, Le Supermotard) dove le venne dedicato un trofeo.
L'esemplare che vi presentiamo appare in condizioni davvero eccellenti, tenuto con cura e con un motore recentemente revisionato. Il chilometraggio è comunque contenuto per l'età del mezzo. L'iscrizione ASI è un elemento in più, che contribuisce ad una quotazione non contenuta in senso assoluto, ma adeguata alla peculiarità e rarità del mezzo.
Motociclo attualmente ricercato dai collezionisti del 2t e anni 80 solo se unicamente originale e perfetto e di conseguenza le quotazioni si aggirano intorno ai 4500-5000euro. Nel Regno unito ne è stata venduta una a 6800 sterline con soli 2500 km.
È LA MIA !!!