Nico Cereghini: “Caso Riccialdi: tre milioni e mezzo subito a Massimiliano”
Ciao a tutti! La storia di Massimiliano Riccialdi è stata raccontata dalle Iene e da tanti media: dal marzo 2015 il ragazzo è completamente paralizzato in seguito all’incidente provocato da una grata montata male, al centro della strada nel quartiere di Casal Bernocchi, Roma. Una vera rampa di lancio: Massi non andava troppo veloce, la perizia dice 60 km/h, fu proiettato in aria, tentò di mantenere il controllo della moto, finì contro un palo picchiando forte la testa. Da allora è in coma vegetativo.
Gli agenti della Municipale verificarono subito che il tombino era del tipo sbagliato, per legge non poteva essere posato lì e per di più era ruotato di 90 gradi rispetto alla maniera corretta, creando una conca profonda nel senso di marcia. Il Comune ammise la sua piena responsabilità e dirottò l’avvocato verso la sua compagnia, Assicurazioni di Roma, per il risarcimento. Ma da allora la famiglia Riccialdi non ha visto un euro, nemmeno in via provvisionale; ha venduto casa e tutto ciò che poteva, si è trasferita a Torino dove c’è l’unico centro convenzionato con il servizio sanitario nazionale che garantisce tre ore di fisioterapia al giorno.
Il caso è clamoroso per non dire vergognoso: persino l’IVASS, l’istituto di vigilanza delle compagnie assicuratrici, aveva sollecitato Assicurazioni di Roma perché provvedesse al risarcimento extragiudiziale. E la Corte dei Conti ha avviato una inchiesta per danno erariale “per la mancata manutenzione delle strade” mettendo sotto accusa le varie giunte. Per l’udienza di Appello, il 22 giugno scorso, davanti al Tribunale in piazzale Clodio fu organizzato un vero e proprio sit-in di protesta molto partecipato. Ora, finalmente, la situazione è sbloccata.
E’ l’avvocato di Riccialdi, Niccolò Lavarello, ad assicurarmelo: “La Corte ha sciolto la riserva e ci ha dato ragione, ha detto che sì, per qualche aspetto dobbiamo attendere la fine dell’Appello e ci ha tolto circa 700.000 euro, ma tre milioni e mezzo vanno pagati subito alla famiglia, ora è esecutivo”.
Finalmente una bella notizia, l’avvocato ci racconta che tipo di calvario i Riccialdi (padre, madre e sorella minore di Massimiliano) hanno dovuto sopportare in tutti questi anni, quanto sia stato inqualificabile l’atteggiamento di alcuni dirigenti, come la Giustizia non sia riuscita a sconfiggere la burocrazia e la disumanità. Lo ha detto anche il padre del ragazzo: forse speravano che nel frattempo Massi morisse...
Massimiliano ha subìto lo stesso danno di Schumi, ha bisogno di assistenza continua giorno e notte, le cure sono costosissime. Entro settembre, garantisce l’avvocato, “i tre milioni e mezzo arriveranno, ma con l’appello noi andiamo avanti”. Ed è giusto: a Roma come in tante altre città i motociclisti, molti dei quali giovani e giovanissimi, si feriscono e muoiono per l’incuria nella quale versano molte strade. E non è vero che manchino i soldi, lo dice anche la Corte dei Conti. E’ ora di dire basta.
Sicuramente molti, dei dirigenti pubblici/privati coinvolti, hanno vissuto questa vicenda con enorme fastidio (per le proprie carriere).
Non è un caso che ormai le leggi vengano scritte per evitare ripercussioni ai colletti bianchi.
Il comportamento dell'assicurazione poi è inqualificabile (dato che lo stesso Comune aveva ammesso la responsabilità).
Sì, speravano nella morte della persona e magari di tutti gli eredi/famigliari. Sciacquare il brodo il più possibile...