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Yamaha YZF-R7 e Aprilia RS 660. Un (possibile) futuro delle competizioni?

- Due diverse interpretazioni di quella che potrebbe essere una formula di grande successo in diversi mercati. Ecco perché potrebbero essere i modelli più importanti del decennio
Yamaha YZF-R7 e Aprilia RS 660. Un (possibile) futuro delle competizioni?

Sembra strano, a pensarci bene, ma è così. Due dei modelli più discussi degli ultimi anni - per motivi diversi - non sono due ammiraglie. Non sono due supersportive che ridefiniscono i riferimenti di potenza, velocità o leggerezza, né due maxienduro o crossover ipertecnologiche e prestanti. No, stiamo parlando dell'Aprilia RS 660 (di cui vi abbiamo già parlato in tante occasioni, avendola anche già provata) e della Yamaha YZF-R7, nuova media sulla base della piattaforma CP2 che ha diviso gli appassionati fra chi ha accolto a braccia aperte l'arrivo di una moto semplice ma efficace, e chi invece ha gridato al sacrilegio per l'uso di un nome leggendario.

 

Entrambe sono moto pensate per l'uso stradale; entrambe però hanno di fatto già debuttato nelle competizioni seguendo un percorso inverso. L'Aprilia è nata come modello stradale ed è arrivata al Motoamerica (oltre naturalmente al trofeo a lei dedicato) mentre Yamaha corre già da anni nel Motoamerica con le MT-07 modificate e forse proprio partendo da quel concetto ha realizzato un modello stradale.

Due moto che, sulla carta, sono difficilmente paragonabili se non per l'impostazione e la cilindrata: i prezzi (anche se non conosciamo ancora quello della Yamaha YZF-R7 abbiamo fatto qualche ipotesi ragionata) e le dotazioni sono piuttosto diverse, riflettendo perfettamente i differenti approcci della scuola italiana e giapponese. Ma è inevitabile pensare come siano moto che verranno messe a confronto e che - così come avviene in tutte le formule dedicate alle derivate di serie - si troveranno a scontrarsi in pista.Paradossalmente, pur essendo moto pensate primariamente per la strada (Aprilia ce l'ha ripetuto fino allo sfinimento, Yamaha ha incentrato la campagna sui due terreni) pensiamo che il loro contributo al motociclismo - scusate la pomposità - deriverà però da quello che sapranno fare in pista. E non parliamo dei risultati agonistici, ma di qualcosa di ben più difficile da ottenere. Seguiteci...

Come la Lightweight ma meglio

Le due proposte entrano per forza di cose in una categoria che grossomodo già esisteva. Con il nome di Lightweight, le bicilindriche di quella cilindrata o giù di lì corrono già in diversi paesi, non ultima la Gran Bretagna dove la classe è particolarmente apprezzata anche nelle corse su strada. Il problema è che la categoria interessa poco, al di fuori dei paddock: di fatto si tratta di una formula monomotore Kawasaki (non per regolamento quanto per mancanza di alternativa, almeno finora) dove si scontrano tanti validissimi artigiani che gli realizzano attorno ciclistiche racing.

E fin qui non c'è assolutamente nulla di male (visto che fra l'altro in mezzo c'è la nostra Paton) ma è evidente come, al di fuori degli appassionatissimi, la categoria non possa sfondare. Non ci sono interessi commerciali da parte delle Case, né delle varie produzioni televisive: l'attrattiva per gli sponsor è limitata, e non c'è nemmeno un successo di pubblico tale - non essendoci legami con formule più prestigiose - da poter pensare che la cosa cambi. Almeno fino a oggi, o meglio al prossimo (potenziale) futuro.

Il fatto che le Case stiano colmando la lacuna di modelli da cui potrebbero derivare moto da corsa per questa categoria - con un regolamento sufficientemente libero da livellare la competizione senza entrare in una spirale negativa per i costi - significa che la prima obiezione mossa sopra alla categoria Lightweight potrebbe venire a cadere. Le Case costruttrici avrebbero interesse a promuovere l'immagine di questi modelli per il loro potenziale commerciale in paesi dove vengono considerate delle vere e proprie maxi - parliamo del continente asiatico - ma rimangono comunque vagamente accessibili, a differenza delle maxi vere. E un ingresso di Suzuki, magari un rinnovamento di Kawasaki per la sua Ninja 650, e l'arrivo di qualche altro costruttore potrebbe creare una formula davvero interessante.

L'importanza degli USA

Una categoria del genere potrebbe rappresentare la quadratura del cerchio soprattutto pensando allo sport USA, in forte sofferenza perché preda di un circolo vizioso. Le sportive non si vendono più, le case e le reti vendita quindi non ci investono. Quindi mancano gli investimenti anche sullo sport, i piloti non crescono e il vivaio non si forma. E quindi le sportive non si vendono, eccetera eccetera.

Come ci ha detto Schwantz in un'intervista qualche tempo fa, la situazione dello sport statunitense, che una volta sfornava campioni uno via l'altro e oggi è in sofferenza, è legata a doppio filo agli investimenti delle Case e delle relative reti vendita e filiali. Qualcosa si inizia a rivedere, grazie all'ottimo lavoro di Wayne Rainey nel MotoAmerica (e non è un caso se vi è spuntata una improbabile categoria riservata alle baggers, appunto) con i vari Joe Roberts, Cameron Beaubier e Garrett Gerloff.

L'arrivo di una categoria Lightweight vera, legata in qualche maniera alla produzione di serie, non può che aiutare le Case costruttrici a investire. Una categoria d'accesso in un paese da sempre legato alle grandi derivate di serie più che ai "piccoli" prototipi - la cilindrata è il parametro fondamentale per qualunque mezzo a motore, nell'immaginario collettivo statunitense - e che proprio per questo non potrà mai prendere troppo sul serio una classe come la 300 SSP, dove corrono mezzi considerati si e no alla stregua di un tosaerba e che appunto sulle strade americane non si vedono nemmeno disegnati.

E la ripresa dello sport in un paese delle dimensioni e dell'importanza economica degli Stati Uniti non può che fare bene a tutto l'ambiente, attirando sponsor e aumentando l'attenzione globale sullo sport motociclistico. Certo, c'è da capire un sacco di cose, tipo ad esempio come equilibrare una serie in cui corrono mezzi che (e qui torniamo all'inizio) sulla carta in comune hanno sì e no la cilindrata. Ma per riprendere un discorso fatto più avanti, se sono riusciti a far volare fra i cordoli le baggers, con YZF-R7 e RS 660 è tutta discesa...

  • Gaal Dornik
    Gaal Dornik, Modena (MO)

    Potrebbe essere una idea. Le motorone con potenze esagerate mi hanno un po' stufato, costano moltissimo, e poi non sono neanche tanto capace di guidarle bene. :)
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Scheda tecnica

Aprilia RS 660 (2020 - 24)
  • Informazioni generali
  • Misure
  • Motore
  • Ciclistica
  • Batteria
  • Marca Aprilia
  • Modello RS 660
  • Allestimento RS 660 (2020 - 24)
  • Categoria Sportive
  • Inizio produzione 2019
  • Fine produzione n.d.
  • Prezzo da 11.699 - franco concessionario
  • Garanzia 2 anni
  • Optional Disponibile nella versione da 35kW - 11599€
  • Lunghezza 1.995 mm
  • Larghezza 745 mm
  • Altezza n.d.
  • Altezza minima da terra n.d.
  • Altezza sella da terra MIN 820 mm
  • Altezza sella da terra MAX n.d.
  • Interasse 1.370 mm
  • Peso a secco 169 Kg
  • Peso in ordine di marcia 183 Kg
  • Cilindrata 659 cc
  • Tipo motore termico
  • Tempi 4
  • Cilindri 2
  • Configurazione cilindri in linea
  • Disposizione cilindri trasversale
  • Inclinazione cilindri n.d.
  • Inclinazione cilindri a V n.d.
  • Raffreddamento a liquido
  • Avviamento elettrico
  • Alimentazione iniezione
  • Alesaggio 81 mm
  • Corsa 63,93 mm
  • Frizione multidisco
  • Numero valvole 4
  • Distribuzione bialbero
  • Ride by Wire
  • Controllo trazione
  • Mappe motore 3
  • Potenza 100 cv - 74 kw - 10.500 rpm
  • Coppia 7 kgm - 67 nm - 8.500 rpm
  • Emissioni Euro 5
  • Depotenziata
  • Tipologia cambio automatico sequenziale
  • Numero marce 6
  • Presenza retromarcia No
  • Consumo medio VMTC 20,41 km/l
  • Capacità serbatoio carburante 15 lt
  • Capacità riserva carburante 4 lt
  • Trasmissione finale catena
  • Telaio Telaio in alluminio a doppia trave con elementi fusi e stampati in lamiera.
  • Sospensione anteriore Forcella upside-down Kayaba a steli rovesciati Ø 41 mm completamente regolabile
  • Escursione anteriore 120 mm
  • Sospensione posteriore Forcellone Sachs con piggy-back completamente regolabile in: precarico molla, idraulica in compressione ed estensione.
  • Escursione posteriore 130 mm
  • Tipo freno anteriore doppio disco
  • Misura freno anteriore 320 mm
  • Tipo freno posteriore disco
  • Misura freno posteriore 220 mm
  • ABS
  • Tipo ruote integrali
  • Misura cerchio anteriore 17 pollici
  • Pneumatico anteriore 120/70-ZR17
  • Misura cerchio posteriore 17 pollici
  • Pneumatico posteriore 180/55-ZR17
  • Batteria n.d.
  • Capacità n.d.
  • Autonomia e durata n.d.
  • Batteria secondaria n.d.
Aprilia

Scheda tecnica

Yamaha YZF R7 (2021 - 24)
  • Informazioni generali
  • Misure
  • Motore
  • Ciclistica
  • Batteria
  • Marca Yamaha
  • Modello YZF R7
  • Allestimento YZF R7 (2021 - 24)
  • Categoria Sportive
  • Inizio produzione 2020
  • Fine produzione n.d.
  • Prezzo da 9.799 - franco concessionario
  • Garanzia 3 anni
  • Optional n.d.
  • Lunghezza 2.070 mm
  • Larghezza 705 mm
  • Altezza 1.160 mm
  • Altezza minima da terra 135 mm
  • Altezza sella da terra MIN 835 mm
  • Altezza sella da terra MAX n.d.
  • Interasse 1.395 mm
  • Peso a secco n.d.
  • Peso in ordine di marcia 188 Kg
  • Cilindrata 689 cc
  • Tipo motore termico
  • Tempi 4
  • Cilindri 2
  • Configurazione cilindri in linea
  • Disposizione cilindri trasversale
  • Inclinazione cilindri n.d.
  • Inclinazione cilindri a V n.d.
  • Raffreddamento a liquido
  • Avviamento elettrico
  • Alimentazione iniezione
  • Alesaggio 80 mm
  • Corsa 68,6 mm
  • Frizione multidisco
  • Numero valvole 4
  • Distribuzione bialbero
  • Ride by Wire
  • Controllo trazione
  • Mappe motore 6
  • Potenza 73 cv - 54 kw - 8.750 rpm
  • Coppia 7 kgm - 67 nm - 6.500 rpm
  • Emissioni Euro 5
  • Depotenziata No
  • Tipologia cambio meccanico
  • Numero marce 6
  • Presenza retromarcia No
  • Consumo medio VMTC 23,8 km/l
  • Capacità serbatoio carburante 13 lt
  • Capacità riserva carburante n.d.
  • Trasmissione finale catena
  • Telaio A diamante
  • Sospensione anteriore Forcella KYB da da 41 mm regolabile
  • Escursione anteriore 130 mm
  • Sospensione posteriore Monoammortizzatore KYB
  • Escursione posteriore 130 mm
  • Tipo freno anteriore doppio disco
  • Misura freno anteriore 298 mm
  • Tipo freno posteriore disco
  • Misura freno posteriore 245 mm
  • ABS
  • Tipo ruote integrali
  • Misura cerchio anteriore 17 pollici
  • Pneumatico anteriore 120/70ZR17M/C (58 W) Tubeless
  • Misura cerchio posteriore 17 pollici
  • Pneumatico posteriore 180/55ZR17M/C (73 W) Tubeless
  • Batteria n.d.
  • Capacità n.d.
  • Autonomia e durata n.d.
  • Batteria secondaria n.d.
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