Hard Drag Garage Suzuki GSX-R "La China"
In un Salone come il Motor Bike Expo di Verona è più probabile che ad attirare l'attenzione sia un modello di serie che non una special, vista la (s)proporzione nella presenza delle due rappresentanze. Ed è quasi facile lasciarsi sfuggire un gioiellino come la Suzuki GSX-R allestita da Drag Garage, perché in un panorama come quello della customizzazione, dove ormai le contaminazioni con stili e stilemi racing sono all'ordine del giorno - avendo esaurito tutti i filoni classici - il cervello non registra immediatamente qualcosa di nuovo nel vedere una realizzazione bassa, "cattiva" e (apparentemente) ispirata alle gare d'accelerazione.
Servono due chiacchiere con Fabio Marchiotto e Andrea Signoretto, rispettivamente artefice e pilota de "La China", così si chiama la moto che vedete in foto, per capire che l'ispirazione non c'entra. Questa non è una special All show and no go. Questa è davvero una moto per gare d'accelerazione.
Nata sotto forma di GSX-R 1100 del 1990, la China è stata evidentemente trasformata in maniera quasi irriconoscibile. Oggetto di grandi attenzioni, ovviamente, è stato il motore. Il quadricilindrico aria/olio SACS Suzuki è da sempre uno dei più apprezzati nella specialità per robustezza e potenzialità elaborative. Questo esemplare è stato portato a 1.340 cc - una delle cubature classiche di questo propulsore - rosicchiando poi ancora qualcosa con l'uso di pistoni JE azionati dalle immancabili bielle Carrillo. Le teste sono state lavorate con l'adozione di valvole maggiorate e assi a camme Yoshimura, l'albero è stato naturalmente riequilibrato, e l'alimentazione implementata montando carburatori Mikuni 40RS con relativi cornetti d'aspirazione. Nel lato accensione troviamo un'unità Dynatek Super Pro 4000 e cavi candele MSD 8.5. Lo scarico è un'unità Spark, naturalmente realizzata su misura per "La China".
La frizione è del tipo autobloccante, naturalmente, mentre del cambio... non c'è traccia, se guardate nella solita posizione. I rapporti si innestano e scalano attraverso l'attuatore elettrico Powershift comandato dalla pulsantiera a manubrio, capace di garantire tempi di cambiata a livello di una F1 e - in un prossimo futuro - arriverà una mappatura programmata delle cambiate per ottimizzare ulteriormente l'accelerazione. Il contagiri? Non serve, c'è solo la shift light al centro del manubrio. E per le partenze c'è un launch control, che lascia al pilota il solo compito di modulare la frizione come avviene sulle moderne supersportive.
Anche la ciclistica, evidentemente, è stata oggetto di una profonda revisione - per scaricare a terra i quasi 200 cavalli di cui è capace la moto in questa configurazione, valore ottenuto lavorando accuratamente sull'alimentazione grazie anche alla partnership con Pakelo, e la rapportatura è studiata per dare il massimo nei primi 200 metri, se capite di cosa stiamo parlando - nella maniera più efficace richiede un sostanziale ripensamento di quote, ma anche dei concetti stessi della ciclistica. Bassa e lunga, la GSX-R è stata dotata di forcellone allungato, al cui termine campeggia un cerchio Marvic in magnesio da 18" con pneumatico specifico. L'avantreno è stato prelevato da una GSR. I freni sono entrambi comandati dal manubrio: sul lato sinistro c'è una pompa radiale a pollice che comanda l'unità posteriore. Le sovrastrutture sono in parte realizzate in casa - la cover del serbatoio è stata realizzata da Hard Drag Garage, e serve per proteggere il vero serbatoio (dalla capienza ridottissima, sufficiente giusto per una sparata che però, per inciso, brucia oltre un litro di benzina), mentre il codino proviene da una RG 500 Gamma. Il cupolino? Deriva da una Harley-Davidson V-Rod.
Curiosi di come dev'essere una sparata su un mostro del genere? Noi si, anche perché è vero che il valore di potenza massima non fa più troppa impressione al giorno d'oggi, ma è altrettanto incontestabile che le moto che ne sono dotate non sono ottimizzate per sfruttarla come lo è questa. Insomma, abbiamo convinto i ragazzi di Hard Drag Garage ad invitarci ad una sessione di prova il prima possibile, magari da condire con... qualche esperimento. Restate sintonizzati...