Nico Cereghini: "Occhio, siamo gli automobilisti più aggressivi in Europa"
Ciao a tutti! La notizia diciamo bellina è che non siamo in assoluto i peggiori automobilisti europei per quanto riguarda il rispetto dei limiti di velocità e della distanza di sicurezza (anche se siamo in fondo alle classifiche). La brutta notizia è che nessuno ci batte nel comportamenti aggressivi. E i cellulari alla guida? Ammesso (e non concesso) che gli intervistati italiani siano stati sinceri, in Europa c’è persino chi... prova a far peggio di noi.
Lo riportano vari giornali: Ipsos ha svolto l’annuale sondaggio in undici Paesi europei per la 14esima edizione del “Barometro della guida responsabile” interpellando 12.500 automobilisti. La situazione è disastrosa. L’83% dei guidatori europei dichiara di temere il comportamento aggressivo degli altri conducenti (l’88% degli italiani intervistati), il 52% ammette di insultare gli altri automobilisti (60% italiani!), il 50% suona il clacson a sproposito all’indirizzo chi lo irrita (qui siamo al 55%), il 31% sta deliberatamente attaccato al veicolo di costui (noi al 29%) e il 21% scende dalla macchina per discutere. In Italia dice di saltar fuori dall’auto il 28% addirittura!
Ammette di superare i limiti di velocità l'85% degli intervistati e l’82% degli italiani. Poi c’è il 58% che non rispetta le distanze di sicurezza (il 56% dei nostri), circola sulla corsia centrale in autostrada anche se la destra è libera il 53% (50% italiani) e il 35% sorpassa a destra in autostrada (noi 27%).
Distrazione e uso dello smartphone sono ormai a livelli inaccettabili: il 67% degli europei ammette di telefonare mentre guida e noi italiani siamo al 68%. Il dato generale è in aumento, anche se l’uso del Bluetooth è sempre più diffuso (57% di utilizzatori). Tra coloro che telefonano, il 14% (e il 17% degli italiani) ha già avuto o almeno sfiorato un incidente proprio per questo vizio e l'84% dichiara di distogliere talvolta lo sguardo dalla strada per più di 2 secondi (82% gli italiani).
Lo studio ha evidenziato anche gli alti rischi legati alla stanchezza al volante, alla guida in stato di ebbrezza o dopo aver fatto uso di droghe. La delegata generale della fondazione Vinci Autoroutes, che commissiona questo studio, ha fatto notare che da qui emerge “una società divisa tra la paura di una crescente violenza, anche sulla strada, e la difficoltà per tutti, a prescindere dall'età, di adottare azioni concrete per ridurla”.
Come si fa a non preoccuparsi insieme a lei? Noi non possiamo che ripetere gli inviti a rispettare le regole del Codice della Strada e ad essere consapevoli che le nostre azioni hanno sempre delle conseguenze, per noi e per gli altri utenti della strada.
E a proposito di violenza ci viene in mente quel terribile incidente in Val di Susa nel 2017, quando dopo un accenno di lite una giovane coppia di motociclisti fu deliberatamente travolta da un “vendicatore” ubriaco sul furgone e la ragazza (Elisa) morì sul colpo. A Matteo Penna, che se la cavò per miracolo, arrivi il nostro abbraccio. “Controllare l'impulsività e resistere all'individualismo sono tutti modi per contrastare la violenza sulle strade e la violenza in generale”. Così ha chiuso Vinci Autoroutes. Andate piano e non lasciatevi provocare.
-
Vintagetech, Torino (TO)Posso solo dire che dal lockdown è peggiorato tutto, anziché migliorare. Sembra di vivere costantemente in una parodia della "pubblicità progresso". Chi ha i capelli bianchi può capire.
-
gdn1963, Casale Monferrato (AL)Ho sempre pensato che il livello di civiltà di un popolo, si vede da come si comportano sulla strada i propri cittadini. Mai cambiato opinione