KTM va a produrre in Cina. E la cinese CFMoto in India
AGGIORNAMENTO PRODUZIONE 2021
N.B. La pandemia Covid-19 ha modificato i piani industriali per l'anno 2020 e 2021. Tanto che lo stabilimento in Cina non è di fatto ancora attivo per quanto riguarda la produzione KTM.
Quindi, diversamente dal programma originario, a Mattighofen sono ancora prodotti tutti i modelli della serie 890, così come lo sono stati l'anno scorso quelli della serie 790.
Nella fabbrica austriaca sono costruite tutte le KTM da Cross, Enduro e Supermotard, oltre all'intera gamma stradale (da 890 a 1290) a eccezione delle 125 e 390 cc della serie RC e Duke, che sono prodotte in India dal partner Bajaj.
Lo stesso dicasi per Husqvarna, costruite tutte in Austria tranne i modelli Svartpilen e Vitpilen, 125 e 401, costruiti in India.
(Aggiornamento del 23-07-2021)
ARTICOLO ORIGINARIO DEL 12-12-2019
E’ la globalizzazione bellezza. Non lo si scopre da oggi e chi si stupisce è in ritardo su cambiamenti ormai irreversibili. Si va a produrre dove i costi sono inferiori, ma lo si fa anche per aggirare i dazi, superare restrizioni di vario genere e per essere competitivi in certe aree del mondo.
Fra le industrie motociclistiche sono state proprio le giapponesi, Honda in testa, a impiantare per prime nuovi stabilimenti all’estero, mentre fra le case europee è stata probabilmente KTM la più efficace a stringere accordi internazionali a partire dall’ingresso nel suo azionariato di Bajaj Auto.
La casa indiana è diventata partner industriale oltre che societario e a Pune sono costruite le stradali RC e Duke fino a 390 cc oltre che alle Husqvarna stradali di medesima cilindrata.
Con CFMoto, che appartiene a un importante gruppo cinese, la marca austriaca ha stretto un accordo già nel 2014 per la produzione nella fabbrica di Hangzhou delle KTM Duke 125, 200 e 390 marchiate KTM R2R da vendere in Cina.
La nuova joint venture fra le due case risale invece al 2017 e ha previsto anche l’edificazione di un nuovo stabilimento produttivo a Hangzhou, a 200 km da Shanghai. La prima pietra è stata posata nel 2018 e la fabbrica sarà operativa nel giugno 2020. Avrà una capacità iniziale di 50.000 moto l’anno ma potrà aumentare di molto questo numero.
Da Mattighofen a Hangzhou sarà quindi spostata la produzione di tutte le bicilindriche 790 e 890 di KTM e Husqvarna, moto poi destinate a Europa, USA, Australia e regione ASEAN, mentre in America Latina e India le moto arriveranno come CKD e lì assemblate. In Cina saranno realizzate anche le prossime novità costruite sulle piattaforme 790 e 890.
In Austria resteranno quindi le produzioni delle fuoristrada professionali e dei modelli di cilindrata maggiore e con motore bicilindrico a V. Moto a valore aggiunto superiore e che dovrebbero essere incremente nella futura gamma.
CFMoto non si limiterà a costruire per KTM, perché la joint-venture le consentirà di espandere la propria produzione verso cilindrate maggiori e con modelli adatti all’export nei mercati occidentali come ad esempio la recente CLX 700 vista a Eicma.
Parallelamente, CFMoto sta espandendo l’attività produttiva all’estero. Ci sono voci che anticipano il programma di costruzione di una fabbrica CFMoto in India, nei distretti di Bangalore o di Pune (dove c’è anche Bajaj-KTM), per esportare la produzione di modelli 150 e 300 (la 300NK è una concorrente della Duke 390). Dalla Cina arriveranno motori e telai, ma CFMoto ha detto che entro il 2021 conta di utilizzare il 50% di componenti costruiti in India.
Oltre che dedicate al mercato indiano, le CFMoto che saranno lì costruite saranno esportate in Nepal e probabilmente Africa.
Non l’area asiatica meridionale (come Thailandia, Malesia e Singapore) dove continueranno ad arrivare le CFMoto made in China.
Anche nel settore motociclistico, semmai servissero altre conferme, la delocalizzazione è insomma sempre più globale.
volevo una moto ITALIANA, ho preso una Moto Guzzi.
mia moglie ha cambiato lo scooter, aveva un Malagutti, e lo voleva italiano.
siamo andati a vedere un Piaggio Liberty, per poi scoprire che lo producono in Vietnam,
allora abbiamo preso un Honda SH, che invece è prodotto in Italia.
'sti giapponesi della Honda, devono essere proprio dei pirlotti per delocalizzare in Italia, vero? ha ha ha
Un esempio è Moto guzzi produce la v85 tt interamente in Italia , la qualità che si percepisce a vista è ottima .
Andrebbe premiata e mi sa che la prossima sarà una tt .
Mi sto stufando di queste "scatole" cinesi adottate per rincorrere il massimo profitto , trasferendo il sapere ingegneristico a chi non ha fatto sforzi per arrivare .
Copiano tutto di tutto dagli europei , anche i giapponesi prima dei cinesi .
Ricordate la Toyota celica ?
Non era altro che una Lancia Delta , copiarono persino la posizione dei perni .
La honda nc 750 bicilindrica da cui hanno buttato fuori la integra , xadv è frutto dell'idea strappata ad Aprilia con la mana' ( cambio automatico , bicilindrico, casco nel serbatoio etc...
Insomma potrei continuare ma non voglio annoiare nessuno ...
Come reagire a questo scempio di aziende soprattutto Italiane ?
Copiare da chi copia migliorando il prodotto.
(A parte i ktm gs che ho avuto negli anni 90 , un sadv 1290 r ed attualmente adv 1090 r con ktm chiudo definitivamente )